Casella, altro successo

A Genova durante Bellator Kickboxing si è imposto per verdetto unanime della giuria, nella categoria 80 kg, contro il tedesco Traore. Fuori dal ring porta avanti la sua associazione benefica, "Fight for Love", e il 12 in una scuola a Roma parlerà di bullismo e violenza contro le donne.
Casella, altro successo
Andrea Ramazzotti
5 min

MILANO - Altra vittoria per Gabriele Casella che in Bellator Kickboxing si è imposto per verdetto unanime della giuria, nella categoria 80 kg, contro il tedesco Dani “Breezy” Traore. All’RDS Stadium di Genova, pieno all’inverosimile (c’erano anche i rappresentanti delle istituzioni), migliaia di persone non si sono volute perdere il grande evento internazionale di sport da combattimento dedicato da Bellator alla città di Genova e  Casella ha “onorato” l’impegno sconfiggendo un avversario ostico e preparato come il tedesco che alla fine si è piegato sotto i colpi del Magnifico. Tre round intensi in cui Casella ha dovuto trovare la chiave per penetrare l’imprevedibile guardia mobile di un avversario con un repertorio di colpi simile a quelli solitamente da lui usati. Dopo una prima ripresa in sostanziale equilibrio, Casella ha rotto definitivamente la guardia dell’avversario con colpi di braccia che hanno messo in seria difficoltà Traore sino al suono di chiusura del gong all’ultimo round. La giuria con verdetto unanime ha decretato la vittoria del fighter romano. “Avevo di fronte un avversario molto preparato - ha confessato a caldo Casella - e in più, quando hai un nome, tutti danno per scontata la vittoria, ma nello sport non è così. Quando vinci è più difficile continuare a farlo perché diventi il bersaglio, nel bene e nel male, delle aspettative degli altri. Per questo è fondamentale la testa. Basta un attimo per perdere tutto. Ringrazio il mio maestro Paolo Liberati per aiutarmi dall’angolo ad inquadrare sempre in modo giusto la scena del combattimento”. 

COMMENTI - Dallo staff di Bellator il commento è di grande entusiasmo: “Gabriele Casella è stato magnifico, come il suo soprannome, ha emozionato il pubblico dell’RDS Stadium, ha vinto e convinto. Una grande serata ed una grande vittoria”. Erano in tanti i tifosi venuti a Genova da Roma e dai Castelli Romani, anche con il pullman del “The Magnificent Team”, per seguire Casella, diventato sul campo il giovane ambasciatore del movimento nazionale della kickboxing. Il Presidente della Fikbms/Coni, Donato Milano, ha esultato: “Questo grande show internazionale ha visto a Genova la vittoria delle stelle della Kickboxing internazionale, tra cui Gabriele Casella e Raymond Daniels. Ringrazio Gabriele per questo nuovo importante risultato conseguito nell’ambito di Bellator”. Era la prima volta che la Fikbms organizzava, in collaborazione con l’omonima promotion americana, un’edizione di Bellator in Italia. Il match è stato vinto anche sul piano organizzativo e la federazione ha dato prova della capacità di poter spostare da una parte all’altra d’Italia migliaia e migliaia di tifosi ed appassionati provenienti da tutte le regioni. Una vera e proprio marcia su Genova all’insegna della solidarietà con la città e con le vittime del crollo del ponte Morandi, a cui è stato devoluto l’incasso della manifestazione. Aria di grande festa in casa Fikbms/Wako anche per un'altra notizia di valore storico: la Wako, la federazione internazionale a cui è associata quella italiana, ha ottenuto il riconoscimento ufficiale del Cio, il comitato olimpico nazionale. E’ stato lo stesso Presidente del Coni Malagò a dare personalmente la notizia a Donato Milano. “Sono contento - ci dice Casella - che questo successo sia stato ottenuto proprio con la presidenza ad interim di Francesca Falsoni, che così ha portato a compimento il progetto per il quale padre Ennio ha speso la sua vita. A lui dedico questa mia vittoria”.

FIGHT FOR LOVE - Gabriele Casella nella sua carriera ha bruciato tutte le tappe. A 18 anni appena compiuti si è trovato catapultato su un ring di Bangkok a combattere con la nazionale azzurra contro i guerrieri Thai che da quel giorno non sono mai più riusciti a sconfiggerlo nella Muay Thai. Poi ha girato i ring e le palestre di tutto il mondo per combattere, allenarsi ed allenare. Non ha mai smesso di credere che il mondo possa essere cambiato proprio partendo dal quadrato del ring. Secondo lui anche la solidarietà per gli altri può essere insegnata, come si fa con le tecniche di combattimento, anzi proprio grazie alle tecniche di combattimento. Il ring è anche un presidio contro la violenza senza regole che spadroneggia soprattutto fuori dall’ambito sportivo. E’ proprio da qui che la sua associazione “Fight for Love” prende spunto. Gabriele mette la sua popolarità al servizio del sociale. Al ritorno da Bellator il campione insegnerà i valori della non violenza nelle scuole delle periferie romane con l’obiettivo di combattere il bullismo e la violenza sulle donne. Il primo incontro avverrà grazie al Coni con il progetto “I giovani incontrano i campioni” il prossimo 12 dicembre in una scuola di San Basilio a Roma, un quartiere tristemente noto per episodi di violenza diffusa. “Con l’associazione Fight for Love vorremmo anche finanziare dei progetti di palestre popolari per i ragazzi di famiglie disagiate che non possono permettersi di pagare un abbonamento per fare sport”, afferma il fighter. E poi una grande festa di gala a fine dicembre per presentare ufficialmente il progetto e festeggiare il campione. 


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