Icardi, il caso spacca l'Inter

L’astinenza dal gol è diventata preoccupante ma Spalletti mette la dirigenza spalle al muro sul rinnovo dell’argentino: vuole chiarezza subito
Icardi, il caso spacca l'Inter© ANSA
Andrea Ramazzotti
3 min

MILANO - Non bastava l’astinenza record da gol che a Parma ha raggiunto quota 7 gare e 644 minuti in Serie A. Dopo la notte del Tardini il caso Icardi è di nuovo di struggente attualità complici le esternazioni di Luciano Spalletti davanti ai giornalisti. La società ne avrebbe fatto volentieri a meno e la scelta del tecnico di tornare sull’argomento, peraltro puntando il dito sui dirigenti, in corso Vittorio Emanuele non è andata per niente giù. La vicenda legata al capitano non ha cancellato la soddisfazione per la prima vittoria in Serie A del 2019, ma sicuramente ha reso meno dolce un successo importante per la corsa Champions e ha tolto serenità a un ambiente che tradizionalmente non riesce a godersi i momenti belli. Questa è l’Inter, bellezza.

NUMERI PREOCCUPANTI - La crisi di Maurito è di fronte agli occhi di tutti e si aggrava sempre più perché il numero 9 non riesce più a trovare la via della rete. Nelle ultime 7 giornate ha concluso 18 volte senza mai lasciare il segno, numeri decisamente anomali per lui che in carriera ha sempre fatto della precisione e della freddezza nell’area avversaria due punti forti. Quella attualmente in corso è la striscia più lunga da quando indossa la maglia dell’Inter, ma ormai è dietro l’angolo anche il digiuno record della sua carriera: risale alla stagione in A con la Sampdoria, quando dal marzo al maggio 2013 rimase 9 incontri e 758’ a secco. Ma c’è di più: anche a livello di partecipazione al gioco corale Icardi ha fatto un passo indietro rispetto a dicembre, quando era stato più coinvolto. E dopo i numeri negativi contro il Bologna (25 palloni toccati e 13 passaggi), a Parma ha fatto solo leggermente meglio: 32 palloni giocati e 14 passaggi. In pratica la trasformazione che Spalletti ha tentato di fare, ovvero coinvolgerlo maggiormente nella manovra e nella fase di pressing, gli ha tolto molto in fase realizzativa.

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