Spalletti torna sul rigore di Firenze: «I capezzoli della mano...»

In conferenza stampa prima di Cagliari-Inter il tecnico nerazzurro è tornato sul rigore assegnato alla Viola domenica e ha spiegato: «Quindi se ti sbatte la palla su un capezzolo come a D'Ambrosio, è mano. Se ti sbatte la palla sui polpastrelli della mano, invece no»
Spalletti torna sul rigore di Firenze: «I capezzoli della mano...»© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
7 min

APPIANO - Una stoccata a Pioli per il rigore non concesso e un no comment su Icardi sempre più ai margini dell’Inter.  Luciano Spalletti ha parlato alla vigilia della partenza del Cagliari ed è tornato sull’episodio che nel finale di Fiorentina-Inter non ha permesso ai suoi di conquistare i tre punti.

Spalletti, avrete una settimana per preparare l’Europa League. Sarà sufficiente dopo la trasferta di Cagliari?
Abbiamo i giorni giusti per preparare il match contro una squadra forte sotto l’aspetto tecnico, del carattere e ha individualità forti. Prima però pensiamo al Cagliari.

Qual è stata la reazione del gruppo dopo i minuti finali di Firenze? E’ rimasto il tarlo di quel rigore dato alla Fiorentina?
Il dispiacere rimane perché la partita l’avevamo fatta e non c’erano stati episodi a nostro svantaggio che avrebbero permesso di non portare a casa i tre punti. I calciatori sanno che bisogna farsi trovare pronti dopo 2-3 giorni nel nostro campionato, si sono allenati nel modo corretto e hanno la faccia giusta per giocarsi questo finale di campionato dove c’è la possibilità di scrivere molte cose nella maniera corretta.

C’è stato un confronto con Icardi in questi giorni?
Di Icardi sono già state dette molte cose: si sono espressi Marotta e Zhang. Io parlo di quelli che ci sono, non di chi non c’è. Da qui in avanti di Icardi non parlerò più.

Il 27 gennaio Perisic voleva andar via e un mese dopo è il leader della squadra. Come si è verificata questa trasformazione?
Era successo anche lo scorso anno che Perisic non avesse passato un periodo un po’ così, ma poi si è ripreso. Può succede che quando ci sono partite ravvicinate di non essere sempre al massimo, ma dal mio punto di vista, anche se non sembra faccia una bellissima partita, se analizzi i dettagli vedi che ha sbagliato qualche appoggio di troppo o ha puntato una volta meno gli avversari, ma poi fa comunque tanti rientri, dà una bella mano di testa sui calci d’angolo, ti viene addosso e ti fa sentire il peso della fisicità e recupera tanti palloni. Per me è un calciatore forte e affidabile sotto tutti gli aspetti. Un calciatore da Inter. Che sia un qualcosa in cui gli altri trovino un esempio per fare lo stesso è giusto. In un campionato si passano momenti difficili.

Come valuta Lautaro Martinez finora?
Sta facendo quello che mi aspettavo e anche se ha un bel carico di responsabilità, nell’ultima partita ha fatto vedere dei numeri dei suoi, ha puntato la linea difensiva da solo. Ha qualità da mettere a disposizione della squadra e questa responsabilità che sente adesso, l’ha gestita molto bene perché c’era il rischio che uno perdesse del suo valore o delle sue caratteristiche. Sta crescendo in maniera esponenziale e i suoi compagni si fidano di lui.

La coppia Brozovic-Vecino è tornata su ottimi livelli. E’ un caso che l’Inter sia cresciuta?Tutta la squadra è coinvolta nella crescita. Da loro parte tutto perché se loro danno meglio la palla, la situazione generale migliora. Loro sono due che sono completi e si completano a vicenda.

Da allenatore, come si può migliorare il Var?
Il Var è un meccanismo perfetto da un punto di vista di macchina. Ma le macchine vanno guidate e c’è un’intesa, episodi che ti lasciano il dubbio anche se questo è l’ultimo… Il Var è stato costruito in modo corretto, bisogna solo affinare l’intesa ed essere abituati all’uso del Var che può essere richiamato anche più volte se gli episodi che capitano durante la partita. Se per la correttezza della partita si deve intervenire 5-6 volte, è giusto andare a vedere. Il Var è importante, bisogna continuare a usarlo: questo è il futuro e ce lo stanno copiando tutti.

Marotta ha detto che quello di Firenze rischia di essere un danno irreparabile. Come si può cercare di ovviare a questo danno?
Mi sembra corretto quello che ha detto il direttore. Non voglio creare dubbi sul messaggio. Sono d’accordo con le parole di Marotta.

Come sta Keita?
Bisogna vederlo giornalmente come va e se migliora con gli allenamenti dal problema che ha. Ci sono stati dei passi in avanti negli ultimi 2-3 giorni e spero di averlo a disposizione nel giro di 2-3 partite.

Adesso siete in tre in corsa per la Champions: voi, il Milan e la Roma. Che volata si aspetta?
Prima eravamo in 5 perché c’era dentro e ci sono ancora dentro sia la Lazio sia l’Atalanta, ma anche che il Torino se darà seguito a questa striscia di risultati, che la Sampdoria si giochi tutto fino alla fine. Sapevo che sarebbe stata così fino alla fine. Noi, Roma e Milan siamo squadre che debbono ambire ad entrare in Champions fino all’ultima partita. Sarà dura e sarà difficile questa qualificazione come quella precedente perché come noi si va alla ricerca del nostro futuro, lo fanno anche gli altri. Queste squadre hanno tutto per essere in competizione fino alla fine.

Il fatto che Lautaro è diffidato crea emergenza in attacco in vista del derby?
No perché una squadra non dipende mai da un calciatore. Se, come fino a 4-5 partite fa eravamo sotto dal nostro livello e nessuno poteva tirarla su, adesso siamo su buoni livelli e possiamo sopperire anche alle assenze di qualche singolo. Dovremo metterci qualcuno al suo posto, come per esempio Keita che per il ruolo di prima punta è perfetto.

E’ deluso da vedere che alcuni colleghi, valutando situazioni oggettive, portano acqua al loro mulino. Mi riferisco a Pioli nel post partita…
Pioli ha ragione, stiamo facendo confusione. Perché quelli della mano non sono i polpastrelli ma i capezzoli. Quindi se ti sbatte la palla su un capezzolo come a D’Ambrosio è mano. Se ti sbatte la palla sui polpastrelli della mano, invece non è rigore. Noi si va a fare quello che bisogna fare, senza alimentare polemiche, perché vogliamo centrare un obiettivo importante per il nostro futuro.

Vede il gruppo cresciuto senza Icardi? Perché è successo?
Questo è un episodio che ha richiamato il gruppo a dare qualcosa di più perché ci è mancato un giocatore forte, è stato riconosciuto da tutti che è forte, e per esibire una somma corretta, tutti ci hanno messo qualcosa di più.

Quanto è cresciuto Nainggolan?
Sono contento di quello che sta facendo nelle ultime partite, ma per come lo conosco sono convinto che abbia ancora altre qualità da fare vedere.

Con il ritorno dell’Europa, come sta la squadra fisicamente?
Da un punto di vista fisico sta molto bene. Ci sono ancora dei calciatori che possono far meglio dell’ultimo periodo.


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