Marotta: «Falso che non volessi Ronaldo alla Juve»

Al convegno de "Il Foglio" a San Siro l'ad dell'Inter ha parlato anche di Icardi e del desiderio di vincere qualcosa da dirigente nerazzurro.
Marotta: «Falso che non volessi Ronaldo alla Juve»© ANSA
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Il convegno organizzato dal Foglio a San Siro è stato chiuso dall’intervento di Giuseppe Marotta. L’ad nerazzurro ha parlato delle sue esperienze professionali del passato, ma soprattutto dell’attualità quando gli è stato chiesto della gestione di Icardi e Wanda Nara: «Ho cercato di stemperare le tensioni nell’interesse di tutti. Ci hanno criticato per la gestione del caso? In una società ci sono dinamiche che non possono essere rese pubbliche, ma i provvedimenti devono essere prese con senso di responsabilità come abbiamo fatto. Non volevamo punire nessuno. L’allenatore ha il compito di gestore al meglio i giocatori che gli sono messi a disposizione. Noi dirigenti abbiamo il compito di proteggere l’allenatore e con lui prendere decisioni che rispettino la squadra che è come una comunità dove esistono delle regole. La squadra è un gruppo di persone che hanno un valore d’insieme. Il Var? Sono molto valevole. Non è una macchina perfetta, ma riduce gli errori. Non è perfetta perché se ricordo Fiorentina-Inter preferiscono non parlare perché lo strumento non ha aiutato. E ha tolto anche un po’ di romanticismo».

VINCERE CON L'INTER - Marotta ha poi parlato di obiettivi: «Come vedo il mio futuro? Ero alla Juve e non pensavo che sarebbe finita in quel modo la mia esperienza lì. Adesso sono nell’Inter e la felicità si conquista raggiungendo gli obiettivi che uno si pone. Io ho il mio obiettivo qui ovvero vincere con l’Inter. Non è facile perché se in questi anni non ci siamo riusciti vuol dire che ci sono delle problematiche. Qui sono state cambiate tre proprietà ed è venuto meno il senso di appartenenza che c'era per esempio alla Juve. La proprietà però è ambiziosa e ci sono tutte le premesse per far bene, che non vuol dire mettere a posto i bilanci, ma anche vincere».

LA VERITA' SU CR7 - Finale sul portoghese: «Io non volevo Ronaldo? Falso. Qualsiasi dirigente lo vuole. Essendo l'amministratore delegato della Juventus noi non avevamo la disponibilità per sostenere un'operazione del genere, ma quando è arrivato l'ok di Agnelli è stata un’operazione facile. Per concluderla c'è stato bisogno di un gesto di grande lungimiranza del presidente Agnelli che dopo qualche giorno di riflessione ci disse che era possibile. C’era un piano A di rafforzamento senza Ronaldo e poi l’opzione legata a lui. Ronaldo ti trascina con l’esempio e porta tutti a dare il massimo. Kean e Spinazzola sono esplosi perché si allenano con dei campioni e alla fine sono spinti ad esplodere. Il talento serve, ma va allenato. Ronaldo ha una cultura del lavoro pazzesca e vive la sua esperienza professionale in modo incredibile, allenandosi sempre al 100%. Lui mette davanti a tutto il calcio e la mamma».. 


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