Spalletti scassa e chiude con l'Inter: a fine stagione sarà addio

Con le frasi pronunciate domenica sera ha certificato uno strappo definitivo con la società: il caso Icardi gli è ormai scoppiato tra le mani. Ai nerazzurri resteranno solo le macerie
Spalletti scassa e chiude con l'Inter: a fine stagione sarà addio© ANSA
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Contenuti, ma soprattutto modi e toni. L’infuocato post-Lazio di Spaletti non avrebbe potuto non lasciare conseguenze e strascichi. Anzi, la principale è che, con ogni probabilità, ha definitivamente azzerato le sue già ridottissime speranze di restare sulla panchina nerazzurra. Del resto, non c’era davvero il bisogno di gettare ulteriore benzina sul fuoco del caso Icardi. Troppo alto, infatti, il rischio di compromettere tutto e di provocare nuove rotture e spaccature. Imbarazzando la società che, per bocca dell’ad Marotta prima del fischio d’inizio, s’era esposta per difendere lo stesso Spalletti, puntando il dito contro l’avvocato Nicoletti: insomma, quello doveva bastare al tecnico. Invece, no. Spalletti è andato ancora una volta oltre. E non si trattava della prima volta.

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Gli strali del tecnico non avevano i dirigenti come destinatari. Piuttosto, Icardi e lo stesso Nicoletti, colpevoli di aver costretto l’Inter a subire l’«umiliazione» di dover trattare per il ritorno in squadra di un proprio giocatore.

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CREDIBILITÀ - Nella visione di Spalletti, quella nuova presa di posizione aveva anche lo scopo di conservare la sua credibilità davanti alla squadra: un concetto a cui ha fatto capire di tenere molto. Del resto, lui la sua scelta l’ha fatta e pure da tempo: legarsi sempre più strettamente allo spogliatoio e a quelli che sono i sentimenti e gli umori del gruppo. E adesso non è più possibile tornare indietro. Anche a costo di non seguire strettamente la linea della società, anche a costo di creare nuovi conflitti, anche a costo di pagare in prima persona. Ha compreso pure Spalletti che la sua avventura in nerazzurro è ormai destinata a concludersi. Tuttavia, questa “intuizione” lo ha solo convinto ad andare avanti per la sua strada. L’importante adesso è portare l’Inter in Champions e, qualora dovesse riuscirsi, allora sentirà di esserne uscito da vincitore in qualche modo.

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