Inter, vi sveliamo il metodo Conte

La Juve poi la Nazionale e il Chelsea: lo stesso marchio di fabbrica di un tecnico che continua ad avere una passione coinvolgente
Inter, vi sveliamo il metodo Conte© Inter via Getty Images

La prima conferenza stampa arriverà tra oltre un mese, quando nel ritiro di Lugano i suoi giocatori (o almeno quelli che saranno presenti visto che mancheranno i reduci dalla Coppa America e forse qualche altro nazionale) avranno già assaggiato il menù degli allenamenti. Il metodo di Antonio Conte però è già noto: in passato lo hanno raccontato, carichi di ammirazione, tanti suoi ex calciatori, ultimo dei quali Emanuele Giaccherini, ieri sul Corriere dello Sport-Stadio. Il tecnico di Lecce non è "solo" quello che lavora fino allo sfinimento sul campo per costruire una squadra capace di giocare a memoria e di “andare” più delle altre (ricordate la sua Juventus, la sua Nazionale e il suo Chelsea quanta… gamba avessero?), ma è anche un leader in grado di farsi seguire in maniera compatta dal gruppo, di creare uno spogliatoio unito e con l’unico obiettivo di vincere. Conte è un martello pneumatico che entra nella testa dei suoi calciatori, che li spinge a superare i loro limiti e li fa rendere più di quello che hanno reso fino a quel momento della loro carriera.

PER CONTE IL GRUPPO VIENE PRIMA DEL SINGOLO

Nella testa di Conte la squadra viene sempre prima del singolo. Nessun giocatore può essere più importante del gruppo. «Non mi piace mai parlare dei singoli perché è la squadra che vince»: su questo il tecnico non transige e nello spogliatoio non ammette deroghe. Soprattutto nei comportamenti e negli atteggiamenti. L’input sarà dato il primo giorno di ritiro e sarà valido per tutta la stagione. Senza eccezioni. Ai suoi uomini trasmetterà conoscenze calcistiche sia durante le sedute video di gruppo (ne fa un grande uso; al Chelsea per la mentalità della Premier ha dovuto accorciarle) sia dando loro dvd con i movimenti dell’avversario di turno: la mente deve essere allenata a reagire in campo di fronte a qualsiasi situazione. [...]


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INTER, LE MOTIVAZIONI SONO TUTTO

La grande importanza che dà alla tattica e al mettere i singoli a conoscenza di ogni movimento non fa passare in secondo piano l’aspetto delle motivazioni. Pochi allenatori al mondo riescono a toccare le corde dei calciatori come Antonio Conte. «Il futuro lo costruisci nel presente. Con me se non hai stimoli, non giochi neanche se l'ultima volta sei stato il migliore in campo. Chi vince scrive la storia, chi arriva secondo ha fatto un buon campionato ma può solo chiacchierare»: il Conte pensiero è molto chiaro. La sua carriera dice che non sempre ha avuto la squadra migliore, ma nonostante ciò ha quasi sempre ottenuto risultati super. [...]


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ZERO PAUSE NEGLI ALLENAMENTI

Durante la preparazione precampionato, ma anche durante l’annata i giocatori dell’Inter non vivranno ore semplici perché il metodo Conte prevede sedute intense e con zero pause. «In allenamento la squadra deve andare al massimo come in partita. Si fatica, ma i risultati si vedono»: eccola una delle sue massime. A luglio e agosto grande importanza al lavoro... a secco per mettere nel serbatoio la giusta dose di benzina. Tradotto: i nerazzurri correranno. E molto. Non sempre con il pallone. In campo Conte è super coinvolto: urla, corregge i movimenti, mima come vanno fatti i passaggi, chiede massima concentrazione e non ammette cali di attenzione finché l’allenamento non è terminato. Le partitelle non sono il momento finale in cui ci si diverte, ma una simulazione della gara della domenica. E perdere è vietato perché la mentalità giusta si costruisce durante la settimana.


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La prima conferenza stampa arriverà tra oltre un mese, quando nel ritiro di Lugano i suoi giocatori (o almeno quelli che saranno presenti visto che mancheranno i reduci dalla Coppa America e forse qualche altro nazionale) avranno già assaggiato il menù degli allenamenti. Il metodo di Antonio Conte però è già noto: in passato lo hanno raccontato, carichi di ammirazione, tanti suoi ex calciatori, ultimo dei quali Emanuele Giaccherini, ieri sul Corriere dello Sport-Stadio. Il tecnico di Lecce non è "solo" quello che lavora fino allo sfinimento sul campo per costruire una squadra capace di giocare a memoria e di “andare” più delle altre (ricordate la sua Juventus, la sua Nazionale e il suo Chelsea quanta… gamba avessero?), ma è anche un leader in grado di farsi seguire in maniera compatta dal gruppo, di creare uno spogliatoio unito e con l’unico obiettivo di vincere. Conte è un martello pneumatico che entra nella testa dei suoi calciatori, che li spinge a superare i loro limiti e li fa rendere più di quello che hanno reso fino a quel momento della loro carriera.

PER CONTE IL GRUPPO VIENE PRIMA DEL SINGOLO

Nella testa di Conte la squadra viene sempre prima del singolo. Nessun giocatore può essere più importante del gruppo. «Non mi piace mai parlare dei singoli perché è la squadra che vince»: su questo il tecnico non transige e nello spogliatoio non ammette deroghe. Soprattutto nei comportamenti e negli atteggiamenti. L’input sarà dato il primo giorno di ritiro e sarà valido per tutta la stagione. Senza eccezioni. Ai suoi uomini trasmetterà conoscenze calcistiche sia durante le sedute video di gruppo (ne fa un grande uso; al Chelsea per la mentalità della Premier ha dovuto accorciarle) sia dando loro dvd con i movimenti dell’avversario di turno: la mente deve essere allenata a reagire in campo di fronte a qualsiasi situazione. [...]


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