Conte: «Icardi? In bocca al lupo, ma non ne parlo»

Il tecnico dell'Inter si è concentrato sul match di domani sera contro l'Udinese e non ha riservato troppe parole all'ex attaccante passato al Psg. "L'entusiasmo? Al di là dei risultati ottenuti finora, deve essere frutto del mercato che abbiamo fatto e di come stiamo lavorando. La squadra mi segue".
Conte: «Icardi? In bocca al lupo, ma non ne parlo»© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
9 min

INVIATO AD APPIANO - La parola d’ordine di Conte alla vigilia della gara di domani sera contro l’Udinese è entusiasmo. Quello per una rosa costruita come il tecnico voleva, ma anche quello che nasce dopo le due vittorie contro Lecce e Cagliari. Il tecnico si aspetta che la squadra continui su questa strada nonostante contro i bianconeri non sarà facile.

Conte, che partita si aspetta contro l’Udinese?
Dopo la sosta e la pausa delle nazionali preparare una gara non è facile anche perché i giocatori arrivano in condizioni psicofisiche diverse rispetto a quando li hai a disposizione tutta la settimana. Sarà una gara difficile perché l’Udinese è un’ottima squadra, forte, fisica, ha giocatori di gamba e bisognerà fare attenzione a Lasagna, De Paul e Nestorovsky. Grande attenzione anche ai calci piazzati. Ci stiamo preparando a questa brutta gatta da pelare. Ci aspettano 7 partite in 23 giorni nei quali scopriremo a che punto siamo.

A proposito delle 7 partite in 23 giorni, verranno pesate anche le vostre ambizioni?
Penso che in queste 7 partite ci sono gare impegnative come quelle contro la Lazio e il Barcellona, ma anche quelle contro l’Udinese, la Sampdoria in trasferta e la prima in Champions non sono facili. Non è questione di misurare le ambizioni, ma di fare del nostro meglio. E’ giusto pensare partita dopo partita. Per noi la gara della vita sarà quella contro l’Udinese: riprendiamo dopo la sosta e vogliamo fare una buona prestazione per tenere alto l’entusiasmo che però deve essere sempre dosato. E’ giusto che ci sia: non per i risultati ma perché c’è un gruppo di giocatori che lavora bene e si sta creando un qualcosa di importante.

Si aspettava di entrare così in fretta nel cuore dei tifosi interisti?
Devo essere onesto e dire che mi fa piacere che il tifoso mi abbia accolto in questo modo. Ho sempre detto che io sono questo, nel bene e nel male, do tutto me stesso quando inizio a lavorare per un nuovo club ed entro totalmente nella storia del club. Cerco di trasferire questo anche ai miei calciatori.

Cosa si aspetta da Sanchez?
Stiamo parlando di un giocatore forte che ha dimostrato in passato di avere tutte le qualità, che in passato ha vinto e giocato in club importanti. E’ un giocatore che ha qualità, velocità, forza e resistenza. Bisogna fargli riannodare il filo che ha perso negli ultimi due anni allo United. Per molteplici ragioni lì non ha dimostrato il suo valore: deve essere portato ad essere di nuovo il Sanchez che conosco. Ho trovato grande disponibilità da parte sua e si è allenato tutta la settimana con noi, ha iniziato a capire certe cose che voglio, l’intensità che voglio. Quando sarà pronto ci darà una grossa mano.

E’ sorpreso dall’inserimento così rapido di Lukaku?
Si è presentato nel pianeta Inter con il sorriso e questo è stato molto importante perché il resto del gruppo lo ha accolto nella maniera migliore. Ha doti umane importante, è un ragazzo buono, si mette a disposizione della squadra, cerca di mandare in gol il compagno. E’ un giocatore importante: in rosa un altro con le sue caratteristiche non c’è anche se Lautaro che lo può sostituire perché può fare sia la prima sia la seconda punta.

A che percentuale di forma è Lukaku? Può vincere la classifica dei cannonieri e battere Ronaldo?
Sta lavorando per migliorata la sua forma fisica. Devo dire anche che è entrato nel concetto di calcio, cosa rappresenta per la squadra. Noi ci auguriamo che lui oltre a segnare per la squadra possa segnare tanti gol. Ha sempre fatto gol in passato e in nazionale, perché non li dovrebbe fare all’Inter? Non devo fare paragoni con altri calciatori: Ronaldo è il migliore al mondo insieme a Messi, uno che fa 40-50 gol. Romelu deve fare il meglio per l’Inter: quanti gol avrà fatto lo vedremo alla fine. L’importante è che giochi per la squadra, il gol verrà di conseguenza.

Come va l’inserimento dei giocatori nuovi?
Per Lazaro c’è stato questo infortunio che non mi ha dato la possibilità di vederlo in partite in un certo livello. Sono stato contento che abbia giocato due partite con l’Austria perché ha messo minuti nelle gambe: ci contiamo molto perché ha l’uno contro uno, la resistenza e lo abbiamo preso per giocare sulla fascia. Lo dovrò testare in una partita ufficiale e lo farò. Viene da un campionato meno tattico del nostro e si sta adattando alla nostra idea di calcio. E’ più semplice per Biraghi: ha lavorato in questa sosta ed conosce la Serie A. Sono contento della rosa che abbiamo allestito. Devo far crescere questi ragazzi che ci stanno mettendo tanta disponibilità e questa per me è la cosa più importante.

Si aspettava di partire così bene in campionato?
La partenza è stata buona perché abbiamo fatto bene a dispetto degli infortuni e degli arrivi in ritardo. Si percepisce l’entusiasmo attorno a noi e questo è un bene, ma questo entusiasmo deve essere dovuto al fatto che i nostri tifosi stanno vedendo che stiamo mettendo le basi per costruire qualcosa di importante. A volte si può vincere altre pareggiare, speriamo non perdere, ma l’entusiasmo deve dipendere da come ottieni i risultati, da quanto la squadra ha le idee chiare. Noi abbiamo fatto un mercato con le idee chiare: sono arrivati e sono andati via giocatori importanti e questo deve essere l’entusiasmo che dobbiamo avere al di là che abbiamo vinto contro il Lecce e il Cagliari. Ora ci aspettano 7 partite in 23 giorni e dovremo testare tutti i giocatori della rosa e capire se tutti quanti hanno capito un livello ottimale dal punto di vista di testa e di fisico.

C’è qualcosa che sistemerebbe a San Siro?
Di San Siro penso che tutti siano innamorati e non ti puoi definire calciatore se non hai giocato a San Siro. Sono stati fatti lavori e si vede bene la partita. Il campo è bello e dovessi trovare il pelo nell’uomo direi che gli spogliatoio sono un po’ piccoli. L’area tecnica? Quella va bene, rispetto a quella del Chelsea è molto più grande.

Cosa augura a Icardi? Come lo presenterebbe ai tifosi del Psg?
Icardi è giusto che si presenti da solo. Io e tutti i calciatori gli facciamo un grande in bocca al lupo, ma Icardi non fa parte della nostra squadra ed è giusto che non ne parli per rispetto dai miei calciatori.

Come procede l’adattamento di Skriniar alla difesa a tre?
Al di là della linea a tre o a quattro, dipende da quello che ti chiede l’allenatore: io ai difensori chiedo non solo di fare i difensori, ma anche di determinare le giocate, di essere i primi registi della squadra. Penso che lui si stia trovando bene e che abbia grande entusiasmo. I difensori devono vedere certe giocate, che prendano iniziativa con licenza anche di sbagliare: se sbaglieranno la colpa sarà mia perché io lo chiedo. Voglia difensori che costruiscano, che siano dei registi.

Facendo turn over nelle prossime tre settimane, l’Inter resterà solida come nelle prime due giornate?
Io lavoro con tutti i calciatori sia in fase di possesso e non possesso e tutti i calciatori, da quelli che stanno giocando finora a quelli che hanno giocato di meno, sanno cosa devono fare quando sono in campo. L’Inter è la squadra che ha cambiato più di tutte delle squadre top: rispetto alla rosa dello scorso anno sono andati via 10 e ne sono arrivati 9 oltre all’allenatore che è nuovo. Quando ci sono questi cambiamenti, è inevitabile che ci sia un periodo di ambientamento anche perché c’è una nuova idea di calcio. Stiamo lavorando perché questo punto interrogativo diventi un punto esclamativo. Il tempo giocherà a nostro favore.

Il suo curriculum dice che ha rigenerato tanti giocatori. Può rigenerare Sanchez come ha fatto con Tevez?
Il compito di un allenatore è quello di migliorare i suoi giocatori e farli giocare al massimo. In passato ho allenato giocatori che prima di me non erano a quei livelli e altri che non erano più al top della loro carriera. Il mio obiettivo è quello di riportare i giocatori al regime che li compete: ad Alexis negli ultimi due anni è successo qualcosa perché ha interrotto quello che era al Barcellona e all’Arsenal. Io dovrò aiutarlo e lui dovrà essere bravo a darmi grande disponibilità. Lui ci può dare qualcosa di importante.


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