Inter, Conte furioso: "Via la stella Juve? Petizione becera e ignorante. Deluso da Agnelli"

Così il tecnico nerazzurro: "Certe persone non sono tifosi, ma gentaccia". Poi, sulla sua ex squadra: 2Sono una corazzata che detta legge in Italia da 8 anni. Va dato merito a chi l'ha costruita. Scudetto? Il tempo dirà a cosa possiamo ambire"
Inter, Conte furioso: "Via la stella Juve? Petizione becera e ignorante. Deluso da Agnelli"© EPA
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MILANO - "Inter-Juve decisiva per lo Scudetto? Vedremo più avanti da parte nostra che tipo di ambizioni e spazio ci ritaglieremo in questo campionato. Di sicuro è una bellissima partita che tanti vorranno guardare. Da parte nostra ci devono essere la voglia e l'entusiasmo di giocare questo tipo di partita". Il tecnico nerazzurro, grande ex della sfida, Antonio Conte, presenta in conferenza stampa il big match della 7ª giornata di Serie A, in programma domani (domenica 6 ottobre), alle 21, allo stadio Giuseppe Meazza di Milano. "Ogni partita per noi è uno step di crescita, lo è stato anche la sconfitta di Barcellona. Dobbiamo capire dove dobbiamo crescere e in cosa possiamo migliorare. Abbiamo tanta strada da fare. La partita di domani è senza dubbio un altro test contro una squadra che negli ultimi otto anni ha dettato legge in Italia e fatto bene in Europa. La Juventus è stata costruita nel tempo, grande merito va a chi ci ha lavorato negli anni fino a renderla una corazzata vera e propria. Hanno lavorato bene e sono d'esempio".

Inter, Conte: "Abbiamo comprato, ma molti dimenticano le cessioni"

L'Inter, a Barcellona, nel primo tempo ha impressionato: "Siamo all'inizio. Abbiamo cambiato tanto e molti dimenticano che abbiamo fatto degli acquisti ma anche delle cessioni. Per noi sarà molto importante la crescita dei ragazzi in rosa. Questi ragazzi stanno migliorando con il lavoro e possono farlo dal punto di vista tattico, tecnico, dell'autostima. Ci vorrà del tempo. Chi ha tempo non aspetti tempo. Noi abbiamo iniziato già a lavorare e lo stiamo facendo in maniera importante. Io ringrazio i ragazzi che mi hanno dimostrato grande disponibilità. Ora dobbiamo fare un percorso e capire negli anni dove andare a migliorare e crescere in tutto. Credo che però si possa dire che stiamo lavorando giorno e notte per portare la macchina a 200 all'ora. Di questo ne siamo certi". Sul calo nel secondo tempo: "Dati alla mano, la corsa fatta nel primo tempo al Camp Nou è più o meno la stessa del secondo tempo. Nella seconda parte però abbiamo difeso andando all'indietro e non in avanti. Questo non andava fatto. Noi dobbiamo pensare a fare male nella fase di possesso e poi a difenderci andando in avanti. Però ci sta che al Camp Nou loro ti mettano lì e ti pressino. Però voglio sempre che sia una scintilla che ci spinge a salire e aggredire l'avversario. Dobbiamo essere bravi a fare questo per tutta la partita".

Inter, Conte: "C'è un solo modo per vincere: lavorare"

"Io all'Inter perché ho intravisto la possibilità di vincere? Occorre fare un discorso legato a quello che vedi. C'è la possibilità di lavorare, crescere e ambire alla vittoria. Io ho parlato con i direttori quando ho scelto l'Inter e ho intravisto questo tipo di situazione. Poi tra il dire e il fare c'è tanto. Si abusa spesso della parola "vittoria". Poi occorre tramutare in fatti gli obiettivi. Vincere è un verbo abusato: pochi sanno cosa comporta la vittoria e cosa serve fare per arrivare alla vittoria. Io quando parlo di crescita non mi soffermo sulla singola prestazione. Noi dipenderemo molto dalla nostra crescita e da cosa faremo quest'anno. Ci sono in questa squadra dei buoni giocatori che possono diventare dei top attraverso il lavoro. Il mio compito è aiutare ogni singolo giocatore a migliorare. Migliorando il singolo, crescono obiettivi e ambizioni. Io e il mio staff ci mettiamo totalmente a disposizione. I ragazzi hanno voglia di diventare protagonisti ed essere calciatori importanti anche nel futuro. C'è solo un modo: lavorare e migliorare".

Inter, Conte sulla petizione: "Deluso da Agnelli"

Sulla petizione di alcuni tifosi della Juventus che chiedono a gran voce la rimozione della "stella" a lui dedicata nella Hall of Fame dello Stadium, Conte sbotta: "A me dispiace che Agnelli sia intervenuto in questa cosa, sinceramente - dichiara il tecnico furioso e visibilmente alterato -. Intervenendo ha dato importanza a una proposta becera, volgare, priva di insegnamento e valori. Ha dato spazio all'ignoranza. Io questo argomento non devo nemmeno toccarlo. Dieci giorni fa avevo detto che la colpa è dei giornalisti che a volte danno spazio a situazioni becere, che insegnano zero. Anzi, così si aizzano odio e violenza. Quindi io non devo ringraziare niente e nessuno. Mi sarebbe piaciuto che questi stupidi e ignoranti non avessero alcuno spazio. Non diamo del tifoso a chi ha chiesto di togliere dallo Stadium la mia stella: quelli non sono tifosi, sono ignoranti. Noi abbiamo la fortuna di fare uno sport che è amatissimo nel mondo. Dobbiamo essere di esempio e trasmettere valori positivi. Giochiamo a calcio, che è uno sport. Non è una guerra. A volte ci si dimentica questo. Dobbiamo tramandare valori umani e sportivi positivi. Non deve rilasciare odio e violenza. Altrimenti io sono il primo a dire basta. Questo dobbiamo fare, ma sarà sempre più difficile. Con l'esperienza che ho fatto in Inghilterra, sono tornato e sono in difficoltà. Vedo delle situazioni che mi fanno pensare: chi me l'ha fatto fare? Fino a quando la passione per questo sport supera questo tipo di situazioni va bene, ma nel momento in cui queste situazioni supereranno la passione io farò un passo indietro. Non sarà una grande perdita per il calcio, ma nemmeno il calcio sarà una grande perdita per me".

Inter, Conte: "La Juve è abituata a vincere"

Ancora sulla Juve: "Io credo che la Juve abbia già una propria idea, una propria fisionomia e che stiamo parlando di una squadra che ne ha vinte sei e pareggiate due tra Serie A e Champions. Sono abituati a vincere, hanno in rosa giocatori che hanno vinto tanto: è già una squadra fatta, sotto tutti i punti di vista. Poi possiamo parlare di maggior possesso palla, della capacità di creare più situazioni da gol. Di certo però hai una base di giocatori già fatti. Loro aggiungono, non sostituiscono in sede di mercato. E anche quest'anno l'hanno fatto. Ogni anno hanno aggiunto un mattoncino, gli altri no. Così oggi a livello italiano si è creato un gap importante che non è facile colmare. Noi abbiamo iniziato la rincorsa per riposizionarci più vicini. Stiamo nascendo e stiamo cercando di iniziare questo percorso".


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