Inter, Conte: «Lo scudetto? Ha ragione Gasperini...»

Il tecnico nerazzurro ha parlato alla vigilia del match contro il Bologna: "Rincorsa scudetto? Facciamo del nostro meglio". E su Lautaro al Barcellona: "Nessuna preoccupazione, lo voglio ancora più cattivo sottoporta"
Inter, Conte: «Lo scudetto? Ha ragione Gasperini...»© AFPS
Andrea Ramazzotti
9 min

INVIATO AD APPIANO - La linea di Beppe Marotta è stata sottoscritta da Antonio Conte: l’Inter deve pensare solo a crescere. Il tecnico lo ha ribadito alla vigilia del match di domani pomeriggio a Bologna.

Conte, cosa pensa del Bologna?
E’ una buonissima squadra che fa dell’intensità la sua arma migliore. Dobbiamo fare la nostra partita, ribattere colpo su colpo, preparare bene la sfida in cui tutti devono dare il meglio.

A Barcellona vogliono Lautaro Martinez. Ha timore di perderlo?
E’ importante guardare il presente perché attraverso il presente ci si costruisce il futuro. Lui sta facendo bene e ha margini di crescita importanti. Bisogna continuare a lavorare così, sapendo che può migliorare. Per quel che riguarda le notizie di mercato, ne escono talmente tante… Sono altre le preoccupazioni che ho, non quella che il Barcellona stia guardando qualche nostro giocatore.

Che consiglio darebbe per migliorare il Var?
E’ difficile dare consigli perché il Var non viene utilizzato allo stesso modo da parte di tutti e questo lascia perplessi. Il Var toglie l’errore grosso e questo è già una grande cosa. Non so cosa si potrebbe fare: lo scorso anno a questo punto ero più positivo, adesso sono più perplesso perché non sempre capisco il modo in cui viene utilizzato. C’è una situazione di precarietà e di instabilità. Fare l’arbitro è difficile: se fossi arbitro, avendo il Var a disposizione prenderei la decisione, ma mi metterei poi nelle mani del Var per decidere. E in questo modo arbitrerei più sereno sapendo che dietro di me c’è una struttura che mi può correggere. Magari la potessimo avere noi allenatori una struttura così, in grado di correggere gli errori…



Marotta ha detto che lo scudetto non è un obiettivo dell’Inter. Mantiene quell’1% di possibilità di poter lottare fino in fondo per il titolo come ha detto il giorno della presentazione?
Sinceramente noi dobbiamo cercare di fare del nostro meglio. Come ha detto Gasperini, parlare di scudetto è solo un aspetto mediatico. Anche per l’Inter. Noi sappiamo i nostri pregi e i nostri difetti. Stiamo lavorando sia in campo che fuori, ma ripeto, dobbiamo fare del nostro meglio, uscendo dal campo con la maglia sudata per rendere orgogliosi i nostri tifosi. Parlare di altre cose è difficile. Se lo facessi non sarei serio.

Di quanti innesti avrebbe bisogno questa rosa per essere completa e rispondere alle sue aspettative?
Queste sono cose delle quali non si deve discutere in conferenza, ma con la proprietà e la dirigenza. Io devo dare il mio punto di vista perché qualcuno la vede in maniera diversa. Abbiamo iniziato un percorso nel giusto modo, c’è sintonia tra di noi, sappiamo che dobbiamo crescere, ma sappiamo anche che il percorso è iniziato quest’anno dopo aver cambiato tre giocatori che erano la base della squadra. Sappiamo dove e cosa bisogna migliorare, ma ci vorrà tempo. La bacchetta magica non ce l’ho io né i dirigenti, ma la disponibilità dei ragazzi ci fa ben sperare.

Ronaldo ha detto che contro il Genoa hanno faticato perché sentivano l’ansia dell’Inter attaccata. E’ già una prima vittoria questa per lei e la squadra?
Sicuramente per noi l’obiettivo è essere credibili, diventare credibili come squadra, come club. Diventare credibili vuol dire diventare una squadra che si è messa sulla giusta via e sullo stesso percorso. Penso che questa idea è stata trasferita all’esterno per quello che stiamo facendo in campo e fuori. Ribadisco il mio pensiero: abbiamo iniziato un percorso e ci vorrà del tempo. Dovremo essere bravi a non scoraggiarci quando le cose non saranno tutte positive e non esaltarsi quando le cose saranno molto positive. Dobbiamo avere il focus e una visione se si ha l’ambizione di tornare a vincere. Questa visione ci sta entrando nella testa e sarà importante per il presente e il futuro.

Dopo la vittoria a Brescia, ha detto che ha scoperto delle cose dell’Inter che non sapeva. Cosa ha scoperto?
Ho detto una cosa che può dire un altro allenatore che arriva in una società nuova. Per capire le sfaccettature e come gira c’è bisogno di tempo. Sono contento che adesso la situazione è molto più chiara e così la posso spiegare anche ai dirigenti. All’inizio potevo dare indicazioni parziali perché avevo un’idea parziale, mentre adesso posso essere più preciso.

Domani con che occhi guarderà il derby? Con gli occhi granata?
Con tutta la buona volontà da parte sua di farmi fare polemica, io guardo in casa nostra. Guardo la partita di Bologna in cui dovremo essere al 100% per uscire dal match con i tre punti. Non sarà facile. Concentriamoci sul nostro.

Lautaro Martinez è sulla strada per diventare un grande attaccante che ha allenato?
Io incrocio le dita perché ogni volta che parlate bene di un giocatore, “canna” la partita successiva. Contro il Parma è successo e ora ci riprovate… Lautaro ha tutto un percorso da fare: ha delle buone prospettive, ma deve essere ancora più cattivo sottoporta perché l’attaccante forte è quello che arriva sulla prima palla in area e fa gol. Ha voglia di lavorare e di migliorare, ma è all’inizio di un percorso e dovrà essere lui a disegnarlo per arrivare al top o per vivacchiare come altri ed essere considerato normale. Io e il mio staff ci possiamo mettere del lavoro, ma la volontà di arrivare al top la deve mettere il calciatore.

A Lazaro cosa manca per dare il suo contributo? Può andare in prestito a gennaio?
Ho già parlato di lui e come ho detto in precedenza stiamo parlando un ragazzo giovane che ha qualità e caratteristiche. E’ stato visionato sia nell’Austria sia nell’Hertha Berlino, in un campionato che è diverso rispetto a quello italiano. Sta lavorando e bisognerà dargli la chance di partire dall’inizio e di giocarsi le sue chance. Un prestito? Mai parlato. Abbiamo fatto un investimento da 20 milioni e in lui crediamo. Pensiamo che sia un buon investimento e che il suo valore possa crescere. Anche su Sensi abbiamo fatto un investimento perché lo scorso anno non giocava sempre nel Sassuolo, ma qui ha dato risposte più veloci. Lo stesso Barella. Speriamo che arrivino anche le risposte di Lazaro.

Come ha ritrovato la squadra dopo il giorno libero?
Quando si hanno tanti impegni ravvicinati e c’è un dispendio di energie elevato, se c’è la possibilità, dare un giorno libero significa staccare e rigenerarsi sotto ogni punti di vista. Lo facevo anche in Inghilterra dove le squadre che non fanno le coppe danno 2 giorni liberi. Io amo lavorare e faccio lavorare. Un giorno libero se lo meritano.

Quando era in Inghilterra aveva parlato bene di Matic. Lo vede ancora un giocatore così importante?
Non parlo di altri calciatori per non mancare di rispetto verso quelli che ho qui, per i calciatori che citate voi e per i club per cui appartengono. Ho grande rispetto per i calciatori che ho allenato, ma non voglio mancare di rispetto ai giocatori che alleno adesso.

Si possono fare paralleli tra questa stagione, nella quale voi state inseguendo la Juventus, e il 2011-12 quando voi alla Juve avete rincorso e sorpassato il Milan?
C’è una differenza importante perché in quel primo anno non avevamo le coppe e mi potevo dedicare 7 giorni su 7 per fare un’impresa, mentre adesso giochiamo in Champions e il dispendio di energie è più elevato. Niente paragoni, ma anche qui di una cosa sono certo: dobbiamo sempre andare a 1000 all’ora perché appena stacchiamo poco poco il piede… Non siamo una squadra che riesce a gestire le partite: dobbiamo andarci a cercare la vittoria con fatica e sudore. Questo è fuori dubbio e deve essere chiaro per tutti.

A che punto sono Vecino e Sensi?
Vecino ieri si è allenato insieme al gruppo dopo aver lavorato mercoledì con gli infortunati. Ranocchia è in gruppo e Sensi oggi dovrebbe prendere parte all’allenamento, mentre Sanchez dovremo aspettare. D’Ambrosio dipende dalla percezione del dolore, ma siamo fiducioso di averlo quanto prima.


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