Inter, con Lukaku ora i conti tornano

Il belga ha fatto 6 gol nelle ultime 4 gare: nessun nuovo acquisto in Europa ha il suo ritmo
Lukaku (Inter): 9 gol© ANSA
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MILANO - Adesso l’Inter si gode il vero Lukaku, un centravanti ancora più micidiale di quanto all’inizio della sua esperienza nerazzurra fosse quello Zlatan Ibrahimovic al quale Romelu a Bologna ha “rubato” l’esultanza dopo il rigore del 2-1. Se fino alla pausa delle nazionali di ottobre l’ex United non aveva avuto un rendimento degno di un grande centravanti come lui (3 reti in 8 incontri), dalla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo è letteralmente esploso e adesso, tra i calciatori che hanno cambiato maglia la scorsa estate, nessuno ha fatto meglio di lui. Questo certifica la bontà dell’acquisto fortemente voluto da Conte, un’operazione sposata in pieno dalla dirigenza e approvata dalla proprietà nonostante per concluderla sia stato necessario l’investimento più dispendioso della storia del club (65 milioni più 10 di bonus).

Con la doppietta al Dall’Ara Lukaku ha sorpassato Muriel (8 centri) e ora nei 5 campionati più importanti del Vecchio Continente nessuno ha inciso quanto il belga. A San Siro contro il Borussia Dortmund è incappato in una serataccia, ma in compenso in Serie A ha firmato 6 reti negli ultimi 4 incontri. Il suo impatto adesso è devastante, lo stesso che aveva l'Ibrahimovic arrivato nel 2006 alla Pinetina. Fare paragoni tra i due sarebbe sbagliato, ma, lasciando stare le caratteristiche tecniche, a livello fisico è innegabile che entrambi siano dominanti. A Bologna, come già era successo contro il Sassuolo, Romelu è stato un fattore: nei corpo a corpo ha quasi sempre avuto la meglio e a lui la squadra si è appoggiata quando era in difficoltà di fronte alla pressione rossoblù. Della sua prova di sabato impressionano alcune statistiche: ha calciato 7 volte verso la porta e in 5 occasioni ha inquadrato lo specchio; ha toccato 42 palloni e, pur sbagliando qualche passaggio (62,5% di precisione), con le sue sponde e le sue “spizzate” ha fatto alzare il baricentro medio della squadra. Il tutto al netto del rigore del 2-1, calciato con incredibile freddezza in pieno recupero, quando il pallone pesava come un macigno.

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