Inter, Lukaku: "Per Conte siamo tutti uguali, ci spinge a dare il massimo"

Il centravanti della nazionale belga ha parlato del suo rapporto con il tecnico nerazzurro e ha svelato: "In Champions mi rimproverò davanti a tutta la squadra"
Inter, Lukaku: "Per Conte siamo tutti uguali, ci spinge a dare il massimo"© ANSA
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LONDRA (REGNO UNITO) - "Conte ci incoraggia a fare di più, con lui non ci arrendiamo mai". Da Romelu Lukaku, attaccante dell'Inter, parole di elogio nei confronti dell'allenatore. Il belga, intervistato da Sky Sports Uk, ha parlato dei suoi primi mesi in nerazzurro e della scelta di approdare in estate a Milano. "Avevo bisogno di ritrovarmi. L'anno scorso è stato difficile per me dal punto di vista professionale, perché le cose non andavano come volevo", ha spiegato. "Dovevo trovare dentro di me quello che mancava e sono arrivato alla conclusione che era tempo per me di cambiare ambiente. Ho preso la decisione a marzo e sono andato a parlare con la dirigenza. E penso si aver preso la decisione giusta. Il Manchester United ha lasciato spazio ai giocatori più giovani, quindi penso che sia stata una soluzione vantaggiosa per entrambi". Sull'ambiente nerazzurro, Lukaku ha spiegato: "Le persone intorno a noi sono cariche ma noi giocatori nello spogliatoio siamo concentrati sul lavoro che dobbiamo fare perché il tecnico ci sta addosso ogni giorno. È una buona cosa perché ricordo le prime sessioni di allenamento quando ero lì, il lavoro fisico a cui non ero abituato".

Lukaku e il rapporto con Conte

Il centravanti della nazionale belga non ha mai nascosto il suo feeling con il tecnico nerazzurro. Un legame speciale che si è rafforzato con il passare delle partite. Ed è grazie a Conte che Lukaku è sempre migliorato, lo ha aiutato anche nei momenti di difficoltà: "Conte è sempre lì, che incoraggia ogni giocatore a lavorare. Quando mi guardavo intorno, nessuno si lamentava, tutti se la cavavano. Per me è stato qualcosa di speciale perché a volte gli allenatori stanno in disparte a fare battute perché non ce la fai. Lui vuole che tu faccia di più, ti incoraggia a fare di più. Sembra difficile ma nessun giocatore si arrende, perché ti dà l'energia per continuare. E lo dimostra l'intensità in campo. Siamo la squadra che corre di più, creiamo molte possibilità e abbiamo una grande difesa perché fino alla fine non ci arrendiamo. Ho pensato che finalmente il mio pieno potenziale poteva emergere". "Conte non è uno da deludere, te lo dice anche apertamente, ti dice dritto in faccia se fai bene o sbagli", ha sottolineato ancora l'ex United. "Ricordo una delle mie prime partite di Champions League contro lo Slavia Praga, in cui giocai davvero male, come se fossi spazzatura quel giorno. E lui mi rimproverò di fronte a tutta la squadra. Non mi era mai successo in carriera. Mi ha detto che mi avrebbe tolto dopo cinque minuti se avessi continuato così. Abbiamo giocato il derby di Milano subito dopo e ho disputato una delle migliori partite della stagione. Ha rafforzato la mia fiducia ma mi ha svegliato allo stesso tempo. Lo fa a tutti, non importa chi sei. Tutti sono uguali", ha assicurato. "Lavori duro, ti alleni duramente e giochi. Se non fai quello che dice, non giochi. Quali allenatori hanno tirato fuori il meglio da me? Roberto Martinez, Ronald Koeman e ora Antonio Conte. Penso che Jose Mourinho, se avesse avuto i giocatori che voleva, avrebbe fatto meglio di quello che abbiamo fatto", ha concluso.


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