Inter, Conte ha il suo Christian

Inter, Conte ha il suo Christian© Inter via Getty Images
Alberto Dalla Palma
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Non c’era bisogno delle prodezze bulgare per considerare Eriksen il giocatore che può cambiare la parte finale della corsa scudetto (Christian contro Cristiano e Ciro) ma il gol contro il Ludogorets e la successiva traversa confermano il valore assoluto di un giocatore che in una notte, finalmente, si è preso l’Inter. La vera sorpresa è che dopo il debutto di Udine, subito dopo lo sbarco alla Pinetina, questo fuoriclasse sia andato in panchina con il Milan (traversa su punizione al suo ingresso), con il Napoli in Coppa Italia (nerazzurri addirittura sconfitti in casa) e con la Lazio (poco più di dieci minuti, a giochi fatti, per il danese) nella sfida scudetto che ha celebrato il sorpasso dei biancocelesti al secondo posto. Ma come, Eriksen ha davvero bisogno di capire il nostro calcio per giocare in serie A? Un fuoriclasse del genere, con colpi da biliardo da vicino e da lontano, deve aspettare quasi un mese per diventare un titolare a tutti gli effetti? Così ha deciso Conte che adesso, forse, spera di non aver perso troppo tempo escludendo l’ex talento del Tottenham dalla contesa con Inzaghi: il campionato è ancora lungo e il tempo di recuperare il distacco dalla Lazio e dalla Juve c’è, per questo crediamo che dopo la partita di Razgrad un Eriksen del genere non possa più uscire. Soprattutto dopo averlo visto duettare con un altro grandissimo giocatore dell’Inter: Romelu Lukaku, lui sì fortissimamente voluto, difeso e imposto da Antonio Conte.

Proprio il belga, con Christian ha cambiato la noiosa esibizione dei nerazzurri contro un’avversaria davvero modesta: dopo un primo tempo senza lampi ed emozioni, l’Inter è rientrata in campo molto più decisa a regolare i conti per gli ottavi di Europa League già in Bulgaria. Ludogorets chiuso nella proprio metà campo, un palo di Sanchez, qualche assalto fallito negli ultimi metri, poi la sostituzione di Lautaro (opaco) con Lukaku (splendente) e il cambio di marcia con super Eriksen: un sinistro dalla distanza che il portiere ha cancellato con un prodezza, un gol con il destro sulla sponda del centravanti, ancora una traversa da fuori area. Una decina di minuti da fuoriclasse puro, nella zona classica del trequartista, alle spalle degli attaccanti. Davanti a un talento del genere, Conte dovrà cercare di modificare il suo classico 3-5-2 se ritiene che il danese non possa fare la mezzala offensiva al posto di Vecino, Sensi o Barella al fianco di Brozovic. Per sfidare Ciro e Cristiano, non c’è nessuno meglio di Christian.


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