Lukaku: “L’Inter crede nello scudetto. Conte? Mi ha cambiato”

L’attaccante belga si è confessato nel corso di una diretta su YouTube: “Sono stato a un passo dalla Juve, ma la mia mente è sempre stata al club nerazzurro e al suo allenatore. Una volta mi esultò in faccia per cinque minuti…”
Lukaku (INTER) 32 punti© Inter via Getty Images
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MILANO - “Sono stato vicino molto vicino alla Juve, ma la mia mente è sempre stata all’Inter e al suo allenatore. I nerazzurri erano la mia squadra preferita da bambino. Adriano, Ronaldo, Christian Vieri, con il quale ora ho un ottimo rapporto…Conte mi voleva già al Chelsea, non ho mai avuto dubbi e fin da quando sono arrivato mi sono concentrato sull’allenamento e sul ritorno alla forma migliore. L’allenamento qui è molto diverso. Lavoro duramente”. Romelu Lukaku non ha dubbi, la scelta nerazzurra è stata la migliore. L’attaccante belga si è confessato in una lunga diretta YouTube con l’ex attaccante dell’Arsenal Ian Wright. Tanti i temi toccati, dal campo all’emergenza Coronavirus. “Da quanto sono in quarantena? Nove giorni. Ho fatto in modo di procurarmi una bici da camera. Ho chiesto nella chat di squadra chi avesse una cyclette. Dopo due ore hanno portato una bicicletta a tutti. Tutti i giocatori qui vivono nel centro di Milano”.

Lukaku: “Non posso vedere mia mamma”

Mi manca la vita di tutti i giorni: stare con mia mamma, stare con mio figlio, anche con mio fratello. E’ difficile, perché non puoi avere contatti con gli altri. Mi manca allenarmi e giocare di fronte ai miei tifosi. Ora inizi ad apprezzare quello che hai. Sono un ragazzo fortunato. Tu (Wright, ndr) conosci il mio passato: questi giorni mi stanno riportando indietro a quando ero bambino. Bisogna stare attenti, potrebbe capitare di toccare qualcuno che ha il virus e poi tornare a casa. Mia mamma ha il diabete, quindi non posso nemmeno andare a casa e toccarla. Mia mamma non sta neanche uscendo, fa solo una passeggiata per l’isolato e poi rientra subito a casa”.

Lukaku: “L’Inter crede ancora nello scudetto”

Anche Young qui è felicissimo. Qui in Italia si guarda molto allo spirito di squadra. Facciamo 2-3 cene di squadra ogni due settimane e non manca mai nessuno. C’è sempre qualcuno che si offre di pagare. Se guardi come giochiamo, ti accorgi che siamo la squadra più aggressiva e tosta del campionato. Questo è per l’allenatore, che ci spinge sempre a giocare in questo modo, a pressare. E’ questione di mentalità. Lo scudetto? La mia mente è lì fino a quando la matematica non dirà il contrario. Anche con una piccola speranza, devi continuare a crederci. Abbiamo perso contro la Lazio, è vero. Il problema in questa stagione è che non abbiamo approfittato delle sconfitte della Juventus”.

Lukaku: “Ecco il metodo Conte”

Per Conte è molto importante la mia posizione in qualità di attaccante. Nei giorni successivi alle partite, abbiamo una sessione video. Il primo tempo lo guardiamo il lunedì, il secondo tempo il martedì. Non si può certo dormire, perché Conte ti becca. Se fai cose giuste, ok. Altrimenti davanti a tutti cerchia il tuo errore un sacco di volte. Ricordo in una partita contro il Chelsea che Azpilicueta vinse un duello di testa contro di me: Conte mi esultò in faccia per 5 minuti, come in occasione di un gol. Da lì ho cambiato mentalità, perché ho fatto un salto di qualità e ho imparato ad accettare meglio le critiche”.

Lukaku e la stagione allo United

Lo United? E’ stata una delle stagioni peggiori della mia carriera. Dovevo prendere una decisione per me, per ampliare la mia conoscenza del gioco e giocare per qualcuno che mi volesse realmente. Solskjaer voleva che rimanessi, ma ormai la mia storia lì era finita. Alla fine, comunque, è stato un uomo e mi aiutato ad andare via. Lo United ora sta ottenendo buoni risultati, con i giocatori giusti. Solskjaer sta facendo un buon lavoro. Non avrei mai voluto mancare di rispetto allo United o a qualsiasi altro club in cui ho giocato in Inghilterra”.


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