Conte: "Più facile spostare il Duomo che portare Messi all'Inter"

Il tecnico nerazzurro ha parlato dopo la vittoria ottenuta contro il Napoli: "Attaccare me porta pubblicità, però mi dispiace perchè sento dire delle cose sul lavoro che offendono la mia persona"
Conte: "Più facile spostare il Duomo che portare Messi all'Inter"© Inter via Getty Images
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MILANO - Antonio Conte si è presentato ai microfoni di Sky in seguito alla vittoria, 2-0, dell'Inter contro il Napoli di Rino Gattuso: "Oggi abbiamo affrontato una squadra forte che in questi anni è stata l'unica a dare fastidio alla Juve. Una rosa composta da ottimi giocatori. Merito a noi perchè abbiamo fatto una buona partita e non era semplice considerando che giocavamo dopo che l'Atalanta aveva vinto a Parma ed eri forzato a vincere. Queste sono situazioni importanti perchè stare davanti, in questo caso per il secondo posto, anche se qualcun altro ha vinto ci abitua a sentire la pressione di chi sta dietro. Abbiamo dato una risposta da squadra compatta". Sullo scontro diretto con l'Atalanta, vicino alla sfida con il Getafe: "Abbiamo dovuto fare dei calcoli oggi perchè abbiamo avuto una serie di partite ravvicinate. Giochiamo tra quattro giorni quindi potremo riposare di più e anche per quella di Europa League sarà così. Vedendo il bicchiere mezzo pieno c'è più possibilità di recuperare rispetto all'ultimo periodo. Gasperini ha fatto un ottimo lavoro implementando la rosa con giocatori importanti. Da parte nostra sarà un bel test per capire a che punto siamo ed è bello finire con questa partita". 

Su Messi all'Inter

Meglio solo Messi o 4-5 giocatori da 50 milioni: "Penso sia improponibile sia l'una che l'altra. Stiamo parlando del calciatore più forte. In questo momento mi tengo stretto tutti i ragazzi perchè mi stanno dando grandi soddisfazioni buttando il cuore oltre l'ostacolo. A fine stagione faremo le valutazioni. Non ho visto l'immagine della tv di Suning. E' più facile spostare il Duomo che portare Messi all'Inter". 

Gli attacchi ricevuti durante l'anno

L'Inter ha segnato di più della Juve subendo meno reti, cosa manca per ridurre il gap: "Il problema è che non posso essere io a raccontare la storia dell'Inter. Devono essere i giornalisti a farlo raccontando il lavoro che è stato fatto. Capisco che io creo tante aspettative e tante cose possono essere condizionate e qualcuno può pensare che come arrivo tocco e vinciamo. Alcune volte è successo in passato. A me sembra di essere sempre molto onesto quando parlo. Spesso la correttezza a qualcuno da fastidio e attaccare me porta pubblicità, però mi dispiace perchè sento dire delle cose sul lavoro che offendono la professionalità di una persona che ci mette tutta la passione del mondo anche se posso commettere errori. Cerco sempre di essere un valore aggiunto. Quando non si racconta la verità mi da fastidio e non mi è piaciuto". 


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