Conte: «Inter, serve l'ultimo salto di qualità»

Nella conferenza stampa pre Parma, il tecnico ha spronato la squadra che, pur essendo molto migliorara nell'ultimo anno e mezzo, deve ultimare il suo processo di crescita. "Al Tardini non sarà facile perché loro in passato ci hanno messo in difficoltà e li abbiamo battuti una sola volta su tre. Cosa è cambiato nel gruppo rispetto al 2019-20? La vittoria contro la Juve ci ha dato convinzione, ma da qui alla fine non potremo rallentare".
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Andrea Ramazzotti
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MILANO - Antonio Conte si aspetta dalla sua Inter il salto definitivo di qualità. Nella conferenza stampa pre Parma-Inter, il tecnico di Lecce ha ammesso che la squadra è cresciuta parecchio nel suo anno e mezzo di lavoro, ma anche che bisogna salire un ultimo gradino, quello che si aspetta sia salito adesso.

Conte, che Parma sarà quello che affronterete domani sera al Tardini?
Ci aspettiamo una gara difficile perché in quest'anno e mezzo il Parma ci ha creato delle difficoltà: abbiamo vinto una volta e pareggiato due. Affrontiamo una formazione che ha una classifica pesante, ma anche giocatori di esperienza, di qualità e tecnici oltre a un ottimo tecnico come D'Aversa. Bisognerà giocare la giusta partita, con attenzione perché avremo davanti una formazione brava a proporsi e con elementi veloci. Ecco perché, oltre a provare a segnare, dovremo stare attenti a non farci trovare scoperti.

Se dovesse indicare una cosa in cui l'Inter deve ancora migliorare per vincere lo scudetto, cosa direbbe?
In fase realizzativa dobbiamo essere più cattivi e determinati pèerché creaiamo tante occasioni. Non solo gli attaccanti devono essere più precisi, ma anche gli altri perché arriviamo al tiro con molti uomini, dai centrocampisti centrali agli esterni. Creiamo molto e dobbiamo essere più cinici.

Giocare dopo le dirette concorrenti in questo turno e nel prossimo è uno svantaggio? Una pressione in più?
La squadra è cresciuta e comunque le pressioni saranno sempre maggiori da qui alla fine. Rispetto allo scorso anno abbiamo fatto un buonissimo salto di qualità, ma ora siamo noi in testa e le pressioni aumenteranno ulteriormente da qui alla fine. Dovremo dimostrato di aver raggiunto quella maturità per arrivare al successo.

Si aspetta un cambio di passo da partte di Vidal negli ultimi tre mesi?
Sta cercando di trovare continuità negli allenamenti perché ha avuto tanti problemi fisici. Non si è curato né risparmiato e, anche se non al top, ha messo a disposizione della squadra la sua esperienza. Per ciò che ha fatto lo ringraziamo, ma al tempo stesso era necessario che lavorasse per arrivare al top della sua condizione. Si sta allenando bene e ora è a disposizione.

A quasi un anno dal lock down del campionato, in cosa è cresciuta di più l'Inter? E soprattutto la percentuale dell'1% di vittoria che aveva citato nella conferenza stampa della sua presentazione, adesso è aumentata?
C'è un dato di fatto che è diverso rispetto allo scorso anno: abbiamo battuto la squadra che ha vinto per 9 anni di fila il campionato e che vorrebbe vincere per la decima volta. Credo che sia una cosa importante perché nel 2019-20 la Juventus ci aveva sconfitto sia all'andata sia ritorno consolidando la sua convinzione di superiorità. Il successo che abbiamo ottenuto noi stavolta, invece, ci ha dato consapevolezza e la conferma che il gruppo è cresciuto. Dopo un anno e mezzo di lavoro per forza di cose sono cresciute le individualità, l'organizzazione, la voglia, la determinazione e altre cose. Mancano 14 partite da qui alla fine e ora dovremo dimostrare di essere cresciuti totalmente. E c'è solo un modo di essere cresciuti in maniera veloce ovvero vincendo. Solo vincendo fai vedere che non hai altri miglioramenti da fare.

Ritiene che per tenere a distanza le altre l'Inter dovrà fare da qui alla fine un percorso quasi perfetto?
Nel campionato italiano non lasciare punti è difficile perché ogni partita nasconde difficoltà per la qualità degli avversari. Ci sarà da mantenere un buon ritmo da qui alla fine, ma è inevitavile che, da oggi fino al 23 maggio, ogni partita per noi sarà una finale. Più si avvicina la conclusione del campionato e più entrano in gioco altri fattori esterni, intendo fattori psicologici, legati alla mentalità. Un passo avanti lo abbiamo fatto, ma deve essere totalitario.

Come spiega l'ottimo momento di forma di Sanchez?
Alexis è nella migliore condizione psicofisica da quando è all'Inter perché veniva da due anni tribolati allo United, poi quando era con noi ha avuto il problema alla caviglia in nazionale. C'è voluta pazienza da parte sua e nostra, ma adesso è un giocatore che è nel suo miglior momento da quando è a Milano. Vedo degli sprazzi del miglior Alexis. E' stato bravo lui: sa di avere davanti due diocatori che hanno fatto molto bene come Lukaku e Lautaro, ma anche loro sanno di aver dietro un attaccante che sta facendo molto bene.

Altri hanno preservato i diffidati, lei no. Perché?
L'esperienza mi porta a dire che non bisogna guardare oltre la prossima partita. Quella contro il Parma è la più importante della stagione e fare calcoli è vietato, non mi interessa. Tutti devono giocare la partita con la giusta intensità e se arriva l'ammonizione, gioca un altro. Non vedo il motivo perché debba fare calcoli stupidi e poi perdere per strada dei punti.

E' merito del doppio play, Brozovic-Eriksen, se adesso la palla circola più velocemente?
Non lo so se il pallone viaggia più veloce. Noi cerchiamo di farlo viaggiare sempre: alcune volte viaggia meglio, altre peggio. Credo che anche in passato abbiamo fatto ottime gare e se siamo in questa posizione è perché abbiamo un trascorso nel quale abbiamo fatto bene. La differenza rispetto al passato è che non stiamo prendendo gol, mentre prima ne subivamo di più. In passato eravamo più sbilanciati e più offensivi, adesso lo siamo meno.


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