Conte: "Inter pronta a entrare nella storia"

Il tecnico raggiante dopo la vittoria che porta i nerazzurri a un solo punto dallo scudetto. "Non è stato facile entrare nel cuore degli interisti, ma io ho dato sempre tutto per questa squadra come avevo fatto anche in passato. Stiamo facendo qualcosa di straordinario"
Conte: "Inter pronta a entrare nella storia"© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
4 min

MILANO - Antonio Conte, che aveva iniziato il ciclo vincente della Juventus nel 2011-12, lo ha chiuso oggi con il successo dell'Inter a Crotone. I bianconeri non potranno più raggiungere i nerazzurri e per il tecnico di Lecce, che dalla corte di Agnelli nel 2014 se n'era andato non nel migliore dei modi, è una grande soddisfazione. "Il campionato che stiamo facendo è figlio di una crescita costante della squadra, sotto tutti i punti di vista, non solo tecnico-tattico, ma anche di mentalità. Chi gioca, chi va in panchina e chi è stato meno coinvolto ha formato un gruppo granitico e tutti hanno capito che potevamo fare qualcosa che resterà nella storia dell'Inter, ovvero far cadere un regno che durava da 9 anni. I ragazzi meritano questa grande soddisfazione". La festa potrebbe arrivare già domani in caso di mancata affermazione dell'Atalanta a Reggio Emilia, ma per il momento non è stato organizzato nessun raduno alla Pinetina per assistere alla sfida: "I ragazzi sapevano che avrebbero avuto dei giorni liberi e vedremo la partita nelle nostrte case. Abbiamo un vantaggio così importante che non chiediamo niente agli altri. Non chiediamo niente a nessuno... C'era da fare un percorso per arrivare a vincere e a essere considerati dei vincenti. Bisogna fare dei sacrifici e delle rinunce per fare qualcosa di straordinario. Non tutti ce la fanno. Io ho trovato un gruppo di ragazzi che ci sono riusciti, che hanno condiviso un sogno e che hanno fatto di tutto per entrare nella storia del club. L'unico modo per entrare nella storia di un club è vincere. E noi siamo a un passo dal riuscirci".

Più difficile a Torino? No...

Conte è andato avanti paragonando il trionfo del 2011-12 alla Juventus e quello di quest'anno (a un passo) con l'Inter. "Sono due situazioni di difficoltà enormi. A Torino venni chiamato dopo che la Juventus era arrivata settima per la seconda stagione di fila, non c'era un indirizzo e non c'era una visione. Ho avuto la fortuna di trovare un presidente tifoso come Agnelli e abbiamo fatto qualcosa di straordinario battendo un Milan con Ibrahimovic, Gattuso, Nesta... Da lì è partito un ciclo importante. Qui all'Inter ho fatto la scelta più difficile perché tanti si sarebbero nascosti dietro la storia, mentre io mi sono messo in discussione. Rimango tifoso delle squadre per le quali ho gioco, ma sono il primo tifoso della squadra che alleno. Non è stato facile entrare nel cuore degli interisti, ma io ho dato sempre tutto per questa squadra, proprio come avevo fatto anche in passato. Mi sono messo in gioco in maniera importante con questa formazione che sta facendo qualcosa di straordinario".

Troppa negatività

L'ex ct ha chiuso con un paio di puntualizzazioni: "Qualcuno ha detto che io ho voluto cambiare l'inno dell'Inter, ma questo è falso. A me "Amala" piace ed entra nelle orecchie. Qualcuno ha usato la mia battuta che non volevo una squadra "pazza", ma ho solo detto questo. Non mi sarei mai sognato di cambiare la storia del club. Ho troppo rispetto". poi a ruota: "Sono entrato in un pianeta nuovo, non è stato semplice e non sarà semplice perché ci sono tante dinamiche. Spesso e volentieri vedo alla minima occasione troppe persone essere negative. Vedo alcuni giornalisti tifosi interisti che sono troppo negativi. Dovrebbero essere un po' più positivi e un po' più tifosi".


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