Inter, lo staff di Conte: "Vi sveliamo i segreti dello scudetto"

Il tecnico nerazzurro lascia la scena ai suoi collaboratori in conferenza stampa. Il fratello Gianluca racconta il siparietto di Firenze: "Antonio era un leone in gabbia"
Inter, lo staff di Conte: "Vi sveliamo i segreti dello scudetto"
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MILANO - Conquistato lo scudetto, Antonio Conte lascia la scena agli uomini dello staff tecnico, che l’hanno aiutato a riportare l’Inter sul tetto d’Italia. Alla vigilia della sfida casalinga con la Sampdoria, i collaboratori dell’allenatore pugliese raccontano le proprie emozioni in conferenza stampa: “E' stata una grandissima emozione visti i sacrifici. Purtroppo l'abbiamo vissuta stando lontani e non vicini perché non eravamo insieme quando abbiamo vinto lo scudetto ma nel momento in cui c'è stato il fischio finale di Sassuolo-Atalanta c'è stata una grande emozione”, le parole del vice allenatore Cristian Stellini, secondo di Conte anche ai tempi della Juventus.

La gioria di Gianluca Conte

E' sempre come se fosse la prima volta – le parole di Gianluca Conte, collaboratore tecnico e fratello di Antonio - posso dire che dietro la vittoria c’è una grande cultura del lavoro che il mister ci ha inculcato. E’ una vittoria da dedicare ai tifosi, alla società, ai giocatori che si sono sacrificati per raggiungere l'obiettivo”. Sulla stessa linea è Stefano Bruno, preparatore atletico: “Descrivere l'emozione per una vittoria del campionato non è facile. Una grande emozione per me perché sono interista fin da bambino. Ho fatto un percorso lungo per arrivare a questo traguardo. Quando capisci cosa c'è dietro una vittoria ti rendi conto che è qualcosa di emozionante”. Il veterano Adriano Bonaiuti, preparatore dei portieri ed ex della Roma, è raggiante: “E’ un'emozione grande, dopo anni all'Inter in cui si è sofferto siamo riusciti a raggiungere un obiettivo incredibile. Grazie al mister che ci ha permesso di raggiungere questo obiettivo. Chi gioca a calcio sogna da sempre di vincere uno scudetto. E’ una felicità immensa. Tanto sacrificio e lavoro in campo, condividerlo coi tifosi è stupendo”.

Conte strappa l'auricolare al fratello a Firenze

Gianluca Conte racconta il siparietto con il fratello, che gli strappò l’auricolare a Firenze per parlare con il sui vice Stellini: “Era una partita importante contro la Fiorentina, era un momento concitato e mi ha strappato il microfono. Lui è un passionale, sappiamo benissimo che se può scendere in campo insieme ai ragazzi sarebbe il dodicesimo uomo. Lui era un leone in gabbia, lì. È fatto così, ha questa passione che lo travolge. Con il problema del Covid è stata una vittoria sofferta. Ogni vittoria ha un'emozione diversa, tutte quante sono sempre frutto di un grande lavoro, dietro”. Paolo Castelli, preparatore dei portieri e collaboratore di Bonaiuti, racconta: “E’ una gioia immensa perché ho avuto l'occasione di essere qui all'Inter dal settore giovanile. Ringrazio tutti per avermi fatto vivere tutto questo”.

Il lavoro della preparazione

Un ruolo importante, per la tenuta della squadra nerazzurra durante tutta la stagione, è stato quello dei preparatori atletici Paolo Vanoli, Antonio Pintus e Costantino Coratti: “Devo dire che il successo è nato nella prima stagione – rivela Pintus - cercando di seguire e mettere in pratica il ritmo imposto dal mister sfruttando anche il periodo del lockdown lavorando da casa, cercando di tenere la condizione alta e aumentarla. Per quanto riguarda il post lockdown abbiamo fatto un richiamo delle cose più importanti cercando di sfruttare qualsiasi momento anche nel post partita grazie al sacrificio dei giocatori, allenarsi dopo una gara alle 11 di sera non è mai facile. Infine il lavoro di prevenzione svolto dallo staff medico per il recupero post partita”.

Il paragone della difesa con la BBC della Juve

Non c’è stato un momento particolare che ci ha portato a ottenere questi risultati – spiega Coratti - è stato il lavoro giornaliero, costante, per migliorarci giorno per giorno. Il periodo da dedicare alla parte atletica ha fatto sì che giornalmente trovassimo spazio per essere più performanti possibili”. “Il trio difensivo? Tra Christian, Gianluca e me c'è sempre un confronto – le parole di Vanoli - in ogni staff c'è un lavoro che ci dividiamo e c'è sempre un confronto. Il mio compito è seguire di più la fase difensiva, ma il merito parte dall'allenatore. Quel che devo fare io è far crescere il singolo. A volte si parla di facilità nel giocare a tre e invece non è facile. I tre che hanno giocato con continuità è una scelta che fa il mister. Il nostro compito è allenare tutti alla stessa maniera. La soddisfazione maggiore è quando entra chi gioca meno e porta sempre avanti un concetto. Poi le scelte le fa l'allenatore. Paragonare i giocatori ad altri come la BBC non è mai bello. A noi interessa far crescere questi ragazzi che erano alla prima esperienza a tre come Bastoni o Skriniar, che ha avuto iniziali difficoltà. Questo dobbiamo fare”.

La potenza di Lukaku e la crescita di Eriksen

"Romelu Lukaku ha come caratteristica peculiare la fisicità - dice poi Pintus - pesa più di cento chili di muscoli, ha una potenza veramente impressionante. E' assimilabile a un giocatore di football americano. Quando parte è difficile fermarlo. E' migliorato molto anche nella resistenza allo sforzo, adesso sta diventando un atleta completo". "Il percorso di Eriksen è quella di tanti atleti di talento che arrivano da campionati differenti da quello italiano, hanno bisogno di capire le differenze e imparare alcuni aspetti del gioco in Italia - spiega Stellini - necessitava in modo naturale di tempo, ma non abbiamo mai avuto dubbi su di lui e lo abbiamo sempre supportato. Il mister, con i suoi consigli, noi dello staff, con le riunioni, sapendo che sarebbe arrivato il suo momento. Ha dato un contributo importante e decisivo, ora non si deve fermare".


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