Tinti esclusivo: "Bastoni aspetta il rinnovo da quattro mesi..."

Il procuratore del difensore dell'Inter lancia l'allarme: "È tutto pronto, ma se si arriva a luglio... Taglio degli stipendi? Una richiesta inopportuna"
Tinti esclusivo: "Bastoni aspetta il rinnovo da quattro mesi..."© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
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MILANO - Tullio Tinti è uno dei due-tre agenti italiani più famosi e importanti, ma anche uno di quelli che meno volentieri rilasciano interviste. Ieri, però, il procuratore bresciano qualcosa da dire l’aveva. Non solo a Bastoni, Ranocchia e Darmian, i tre giocatori che da tempo assiste nell’Inter, ma anche della richiesta avanzata dalla proprietà di tagliare, a tricolore vinto, due mensilità. 

Tinti, da dove cominciamo? 

"Dai complimenti per Bastoni, Ranocchia e Darmian. Sono soddisfatto per loro che sono bravi calciatori, ma anche e soprattutto bravi ragazzi. Andrea che quando è stato chiamato in causa, se non è stato il migliore in campo, si è sempre fatto trovare pronto e ha offerto prestazioni di livello. Idem Alessandro e Matteo. Sono tre ragazzi che vanno a mille in allenamento e in partita, sia che giochino 10’ o 90’, ma anche tre professionisti che incitano i compagni da fuori per formare un gruppo forte e che, per restare o venire all’Inter, hanno fatto dei sacrifici". 

Lo scudetto è arrivato grazie a questa chimica che si è creata nello spogliatoio? 

"L’Inter era una delle candidate, ma non era la favorita. Ha vinto ed è obbligatorio esaltare il lavoro dell’allenatore che in due anni ha permesso al gruppo di fare un salto di qualità incredibile. Dopo l’eliminazione dalla Champions dello scorso dicembre c’è stato un cambio di passo e i calciatori si sono isolati nonostante la proprietà sia stata assente per sette mesi". 

Ora Zhang è tornato e ha annunciato i tagli?

"Quando ho letto di questa richiesta di taglio di due mesi di stipendio sono rimasto meravigliato, ma non del tutto. Già a gennaio avevo avuto una situazione non chiara con Eder che militava nel club di Suning in Cina. Avevamo capito che la situazione si era ingarbugliata e avevamo chiesto la risoluzione anticipata (di sei mesi, ndr) del contratto perché c’era la possibilità di tornare in Italia. Ci hanno tirato per le lunghe, alla fine è rimasto e, nonostante la vittoria del campionato, non gli hanno pagato né gli stipendio né i contributi. Così non ha potuto ancora trasferire i suoi soldi dalla Cina. In più il club non si è iscritto al campionato. Una cosa che non ha senso". 

Torniamo ai tagli agli interisti...

"Mi sento responsabile dei miei calciatori e non credo che un simile taglio sia un atto dovuto. Sono consapevole che tutti i club di A hanno un sacco di difficoltà perché mancano gli introiti da botteghino, ma al tempo stesso le società sono aziende private. Quando guadagnano non dividono i proventi con i dipendenti e quando vanno in perdita, tocca alla proprietà. Ho saputo e letto che la famiglia Zhang voleva vendere e che c’era un fondo pronto a presentare un’offerta importante. Suning voleva di più? Legittimo perché il club è loro. Ora però non possono chiedere soldi ai giocatori che hanno fatto tutto quello che dovevano. Non solo hanno vinto lo scudetto, ma hanno già accettato di rimandare il pagamento delle mensilità sia nel 2019-20 sia novembre e dicembre scorsi per evitare penalizzazioni in classifica. Una simile richiesta, tanto più perché improvvisa e a pochi giorni dalla festa per il tricolore, mi sempre inopportuna e fuori dalla logica". 

Ci sono altre formule possibili? 

"Nella vita le formule si possono trovare, ma la rinuncia a due stipendi suona davvero male. Se i giocatori mi chiederanno qualcosa, come sono convinto che faranno, dirò ciò che penso, nella massima trasparenza".

Lei con l’Inter ha in ballo il rinnovo di Bastoni.

"Altra sorpresa... Da 4 mesi abbiamo un accordo con Marotta, Ausilio e Antonello. Bastoni, lo ricordo, sta giocando con il contratto firmato tre anni fa, nonostante da due stagioni sia titolare dell’Inter e sia stato convocato in Nazionale. C’era la promessa di portare lo stipendio a un livello giusto e l’intesa a febbraio c’era, con tanto di mail di conferma scambiate. Mancava solo che il presidente tornasse dalla Cina per formalizzare il tutto. Non più tardi di venerdì mi è stato comunicato che il rinnovo non è saltato, ma che bisogna aspettare che sia firmato questo prestito che la società sta trattando. Onestamente sono cose che non mi sono mai capitate".

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