Inter, Zhang su Allegri: è sfida aperta con la Juve

Gli ottimi rapporti tra Marotta e Max favoriscono le speranze dei nerazzurri, ma i bianconeri offrono undici milioni a stagione
Inter, Zhang su Allegri: è sfida aperta con la Juve
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MILANO - E ora quale sarà il volto del dopo Conte? Ancora qualche ora e arriverà la risposta. L’unica certezza è che in cima alle preferenze dell’Inter, e in particolare di Marotta, c’è sempre Allegri, esattamente come un anno fa quando sembrava imminente l’addio di Antonio. Rumor raccontano di una cena con il tecnico livornese andata in scena in gran segreto ieri sera. Cena che, comunque, avrà un bis oggi, con un nuovo appuntamento fissato in agenda. Si tratta dell’evoluzione dei contatti avviati dall’ad interista nel momento in cui l’umore di Conte ha cominciato a volgere al brutto, e poi divenuti un pressing serrato quando si è consumata la separazione. Allegri, insomma, ha aperto la porta al club nerazzurro. In ogni caso, però, occorre superare la concorrenza della Juventus. Sullo sfondo, peraltro, resta ancora una terza pista. E gli indizi, più che verso i profili di Mihajlovic o di Fonseca, conducono all’estero.

Inter, i tempi sono stretti

Chiuso con Conte, evidentemente l’Inter vuole trovare il prima possibile il nuovo occupante della panchina. Ne ha bisogno l’ambiente, a cominciare dai giocatori, comprensibilmente scombussolati dal ribaltone e ora desiderosi di capire cosa accadrà. Anche per prendere eventuali decisioni drastiche... Inoltre c’è da programmare la nuova stagione, a livello logistico (quando e dove si terrà il ritiro), ma soprattutto a livello tecnico. E’ vero che il club nerazzurro ha la necessità di cedere per realizzare un attivo di mercato di 90 milioni di euro. Ma la nuova squadra, comunque, dovrà essere costruita in base alle indicazioni del nuovo allenatore.

L'Inter sfida la Juventus

Da questo punto di vista, quella di Allegri resta la scelta di maggiore garanzia. Oltre a essere un tecnico di prima fascia, perfetto per coprire il vuoto lasciato da Conte senza particolari rimpianti, ha dimostrato anche di sapersi adattare alle varie situazioni in cui si è trovato. E, peraltro, alla Juventus, aveva già ereditato una squadra reduce da tre stagioni della cura Conte.

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