Eriksen, il racconto delle ore d'ansia in casa Inter: "Da noi controlli ok"

Il club nerazzurro è stato in continuo contatto con i medici della Danimarca: dirigenti e compagni uniti dalla paura per il centrocampista danese
Eriksen, il racconto delle ore d'ansia in casa Inter: "Da noi controlli ok"© EPA
Andrea Ramazzotti
4 min

Il presidente Zhang, i dirigenti e i calciatori dell'Inter hanno vissuto minuti di autentico terrore quando hanno visto Christian Eriksen cadere al suolo con gli occhi sbarrati a pochi minuti dalla fi ne del primo tempo della sfida con la Finlandia. Chi non era davanti alla tv, ha appreso la notizia attraverso i messaggi Whatsapp delle varie chat nerazzurre (tra le altre ce ne sono una riservata ai giocatori per le comunicazioni relative alla squadra e una che raggruppa i dirigenti più importanti) e la preoccupazione è stata immensa. In tanti si sono affidati alle preghiere e agli incitamenti attraverso i social: tra i primi Steven Zhang («Forza Chris» ha scritto su Instagram mettendo una foto di loro due mentre si stringono la mano), ma sono arrivate, sempre su Instagram, anche le testimonianze di affetto e vicinanza della società («Forza Chris, ogni nostro pensiero è per te!»), di Hakimi, Martinez, Handanovic, Agoume, Bastoni, Skriniar, D'Ambrosio, Sensi, Perisic, Vecino, De Vrij, Vidal, Barella, Pinamonti. Si sono aggiunti pure il vice presidente Zanetti, l'ex tecnico Conte, gli ultras della Curva Nord e diversi ex compagni tra i quali Esposito, Candreva, e Lazaro. Lukaku, dopo aver segnato la rete dell'1-0 del suo Belgio, è andato davanti alla telecamera e ha urlato «Christian I love you».

Inter, mail e sollievo dopo il malore di Eriksen

L'ad Marotta e il dottor Volpi fin dai primi minuti dopo il malore hanno provato a mettersi in contatto con il medico e il team manager della Danimarca, ma, vista la concitazione del momento, ci sono riusciti, tramite mail, solo quando il calciatore era sull'ambulanza, diretto in ospedale. Le comunicazioni ricevute sono state più o meno le stesse inviate dall'Uefa e dalla Danimarca attraverso i loro canali social ovvero che il calciatore era sveglio e stabile. È in quel momento che i dirigenti nerazzurri hanno iniziato a far filtrare un cauto ottimismo, ulteriormente rafforzato dalle notizie arrivate prima delle 20 ovvero dal fatto che il loro numero 24 era cosciente e aveva parlato con i compagni di nazionale dal letto dell'ospedale.

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