Inzaghi: "Il derby non sarà decisivo per lo scudetto"

Il tecnico dell'Inter in conferenza stampa ha evitato di parlare di fuga nerazzurra in caso di successo e ha rifiutato il ruolo di favorito: "Contro il Milan non sarà facile. Pioli è bravo. Il rigorista? Resta Lautaro Martinez...".
Inzaghi: "Il derby non sarà decisivo per lo scudetto"© LAPRESSE
Andrea Ramazzotti
6 min

INVIATO AD APPIANO - Simone Inzaghi è carico per il derby. Non considera l'Inter favorita solo perché è davanti in classifica e ha chiesto ai suoi una prestazione importante pur sapendo che, anche in caso di affermazione, il Milan non sarebbe tagliato fuori dalla corsa per lo scudetto.

Inzaghi, l'Inter torna in campo dopo la sosta e il derby apre una serie di sfide contro avversarie importante. Che partita e che periodo saranno quelli in arrivo?
"Sarà un periodo molto intenso e stimolante perché affrontare così tante avversarie di grande prestigio ti carica. Il derby sarà molto sentito: i ragazzi ne sono consapevoli, sono concentrati, ma allo stesso tempo spero che siano consapevoli della forza che hanno a livello di singoli e di squadra"

Avendo una partita in meno, questo derby in caso di vostra affermazione, estrometterebbe il Milan dalla corsa scudetto?
"Penso di no perché mancano 15 partite e abbiamo visto quello che è successo all'andata quando eravamo a -7 e abbiamo pareggiato, ma poi abbiamo recuperato il gap e ora siamo davanti. E' una partita importante, ma con 45 punti disponibili c'è ancora tanto da giocare".

Che prova di forza deve dare a se stessa e al campionato l'Inter?
"Sappiamo il percorso che abbiamo cominciato insieme alla squadra e alla società. Sapevamo che inizialmente c'erano grandi incognite, ma poi siamo stati bravi insieme a questo gruppo a fare le cose per bene. Non dobbiamo abbassare la guardia in questi tre mesi che mancano da qui alla fine".

Si aspettava un intervento del genere sul mercato? Crede di avere una squadra ancora più completa?
"Abbiamo ottimi dirigenti ed un grande presidente che è qui con noi, adesso anche a livello fisico. La società si è fatta trovare pronta: abbiamo due nuovi giocatori che ci potranno dare una mano da qui alla fine. Per Gosens ci vorrà ancora un po' di tempo, ma tutti conoscono quello che vale, Caicedo l'ho allenato alla Lazio e lo conosco bene. Abbiamo colto l'occasione perché Sensi voleva giocare di più in queste ultime 15 giornate".

Avete già scelto chi tirerà un calcio di rigore?
"Devo valutare le condizioni dei singoli e mancano due allenamenti, quello di oggi e quello di domani mattina... Abbiamo una lista di rigoristi. Sappiamo che Lautaro è il nostro rigorista principe, ma ci sono anche Calhanoglu, Perisic..."

Affrontare il derby da favoriti è un peso o un qualcosa che non vi condizionerà?
"Di derby ne ho giocati tanti e di favoriti non ce ne sono, soprattutto in un derby come questo con due squadre forti e organizzate. Gli episodi faranno la differenze e noi dobbiamo indirizzarli nel modo giusto. Le motivazioni faranno la differenza".

Dopo questo mercato di riparazione qual è la squadra che può dare più fastidio all'Inter nella lotta scudetto?
"La classifica è molto veritiera su questo argomento. E' tutto ancora aperto e, oltre al Milan e al Napoli, considero l'Atalanta e la Juventus molto forti. La Juventus in estate era la mia favorita e negli ultimi due mesi ha ottenuto ottimi risultati. Ora ha portato avanti un ottimo mercato e dunque fino alla Juventus, tutti sono in corsa per il titolo".

Rispetto al derby d'andata, adesso il Milan è più o meno forte?
"All'andata loro erano in un ottimo momento e hanno avuto una leggera flessione complice gli infortuni. Conosco Pioli che è bravo, preparato e dà grande preparazione alle sue squadre. Nelle ultime gare hanno fatto bene vincendo ad Empoli e ripartendo bene, ma a San Siro hanno avuto difficoltà come noi a causa del prato che era in pessime condizioni. Adesso ci hanno detto che è stato rizzolato e credo che la situazione sia migliorata".

Lei viene da una famiglia interista. C'è un derby che ricorda?
"Non ce n'è uno in particolare perché sia io che mio fratello andavamo a vedere con mio padre il Piacenza, la squadra per la quale tifavo. Mi ricordo Piacenza-Cremonese, ma Milan-Inter avevano comunque grandi giocatori come Rummenigge, Beccalossi e Altobelli, in particolare quest'ultimo che guardavamo con ammirazione".

Ha dei dubbi sulla formazione?
"Mi tengo l'allenamento di oggi per valutare. Ieri Lautaro ha lavorato insieme a Caicedo, mentre Sanchez lo vedrò oggi anche se mi ha detto che sta bene. Correa spera di accelerare il suo ritorno in campo e lo spero anche io perché per noi è importante. Gosens ha bisogno di più tempo".

In questa stagione ha fatto molto turn over contro l'Empoli, mentre nelle altre sfide ha schierato quasi sempre gli stessi. Farà lo stesso adesso?
"Prevedere o pensare prima di affrontare le partite non è semplicissimo. Nell'ultimo blocco di gare così intense che c'è stato a ottobre-novembre abbiamo avuto in fila la Lazio, la Juventus e l'Atalanta e ho cambiato più del solito. Adesso viviamo alla giornata e deciderò in base a quello che abbiamo speso ogni singolo incontro".

Gli stadi sono tornati al 50%. Non è un po' poco?
"Noi ci dobbiamo attenere alle regole che ci sono state date. Detto questo mi sarebbe piaciuto vedere un derby con 70.000 spettatori: se lo sarebbero meritate le due squadre che hanno fatto un grande cammino. Già all'andata con il 75% c'era un'altra atmosfera, mentre la finale di Supercoppa al 50% non era il massimo... Speriamo che tutto possa tornare alla normalità nel minor tempo possibile".

Soddisfatto della sosta e di come avete lavorato?
"E' stata importante per noi perché abbiamo lavorato bene anche se qualcuno è andato in Sudamerica. Rispetto ad altre volte è stata una sosta diversa e con più giocatori a disposizione qui ad Appiano. Ci voleva".


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