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MILANO - Tra le note negative dell'Inter uscita sconfitta nel derby col Milan c'è Lautaro Martinez. Il Toro è a secco in campionato da oltre un mese (ultima rete il 17 dicembre con la Salernitana) e, pur essendo indubbio il suo lavoro per la squadra in fase di impostazione, non può limitarsi a questo il suo compito. L'eredità di Lukaku in zona gol era stata affidata proprio all'argentino, che con 11 reti messe a segno finora sta facendo il suo dovere. Ma un anno fa, di questi tempi, era già a quota 13 senza aver dovuto peralto fonteggiare periodi di astinenza come quello attuale. O come quello del girone di andata, con altre cinque gare senza trovare la via della rete. Per Lautaro fu decisivo proprio il derby: dopo il rigore sbagliato riuscì a rialzare la testa, iniziando un filotto di gare consecutive in gol terminato, appunto lo scorso dicembre. Con lo scontro diretto di Napoli in programma nella prossima giornata, c'è da sperare che la storia si ripeta, e che l'argentino trovi dalla prestazione negativa contro il Milan la forza giusta per tornare a guidare l'attacco nerazzurro nella volata scudetto. Sono stati propri i gol di Martinez a condurre l'Inter alla rimonta su Milan e Napoli nel girone di andata, dunque Inzaghi spera ora di tornare a vedere il suo numero 10 tornare su quei livelli, che sono poi quelli che hanno fatto di lui uno degli attaccanti più forti in circolazione. Come l'argentino, anche Dzeko non sta vivendo un grande periodo di forma in fase realizzativa: se è vero che la Lukaku dipendenza è passata, è altrettanto vero che l'Inter deve poter contare sui suoi attaccanti. Senza i loro gol, la nostalgia rischia di prendere di nuovo il sopravvento.