Gosens: "L'Inter è la mia sfida. Non giocare per quattro mesi è stato un incubo"

L'esterno tedesco, approdato ai campioni d'Italia a gennaio dall'Atalanta, si è confessato al magazine 'Outpump', parlando del difficile momento trascorso a Bergamo dopo gli infortuni subiti a inizio stagione
Gosens: "L'Inter è la mia sfida. Non giocare per quattro mesi è stato un incubo"© Inter via Getty Images
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L'impatto avuto da Robin Gosens sul pianeta Inter non è stato dei più semplici, ma nessuno in casa dei campioni d'Italia si era fatto troppe illusioni sul rendimento del tedesco, arrivato a Milano nel mercato di gennaio dopo due gravi infortuni muscolari subiti nella parte finale della sua fortunata esperienza all'Atalanta.

Inter, Gosens è l'erede di Perisic

Simone Inzaghi è un estimatore delle qualità del tedesco, come però lo è di quelle di Ivan Perisic, che ha mantenuto la maglia da titolare sulla fascia sinistra anche nella seconda parte di stagione. Il passaggio di consegne potrebbe avvenire dopo l'estate, visto che il croato non è certo di rinnovare il contratto in scadenza a giugno. Del resto quello di Gosens per l'Inter è stato una sorta di acquisto "anticipato" di qualche mese, proprio nell'ottica del possibile addio di Perisic.

Gosens: "Fuori dal tunnel dopo gli infortuni graize a un mental coach"

Intervistato dal magazione 'Outpump', Gosens è tornato proprio sui difficili momenti dell'infortunio subito a settembre con l'Atalanta e della successiva ricaduta: "È stato il periodo più difficile della mia carriera. Non giocare per più di quattro mesi, quindi non fare contemporaneamente il tuo lavoro e ciò che ti diverte di più nella vita, è stata una sfida. Il primo periodo non è stato la cosa peggiore, perché tre giorni dopo è nato il mio primo figlio, ma la ricaduta è stato il momento peggiore. Erano passati due mesi, ero quasi pronto, ero vicinissimo alla prima convocazione, ma mi sono fermato ancora e ho avuto quattro o cinque giorni davvero difficili. Anche a casa non ho voluto parlare con nessuno, pemso sia umano, ma con il supporto del mental training ho superato questo momento".

"L'Inter? Non amo le scelte facili..."

L'ex esterno della Dea ha poi spiegato cosa lo ha scelto ad accettare il trasferimento all'Inter nonostante lo status di infortunato e la consapevolezza della concorrenza di Perisic:  "Sono dell'idea che solo le sfide difficili possano portare a un livello superiore. Se si affrontano sempre e solo le sfide facili non si cresce mai come calciatore, ma soprattutto come persona. Ho sempre avuto una mentalità che mi ha convinto a fare le scelte meno facili, a mettermi in gioco per crescere, poi è anche vero che queste possibilità nella carriera non vengono fuori tutti gli anni. Giocare per una delle squadre più importanti del mondo in uno dei momenti personalmente più difficili è stato interessante. Sapevo che l’inizio non sarebbe stato facile, che Ivan è fortissimo e che avrei visto i miei compagni da fuori per lungo tempo, però faceva parte della sfida".


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