Priorità Dybala, restare in Italia: mossa Inter, Roma in attesa

L'ex Juve e i segnali lanciati da Wembley dopo il gol contro l'Italia: "Lautaro fenomeno. Noi insieme? Ora parliamo solo di Argentina..."
Paulo Dybala© Getty Images
Andrea Ramazzotti
4 min

MILANO - Paulo Dybala è tra color che son sospesi. Almeno ufficialmente. Almeno per il momento. Lo ha confermato lui stesso a Sky e a Espn, dopo aver firmato il 3-0 contro l'Italia mercoledì sera a Wembley. «Sono totalmente sereno riguardo al mio futuro - ha detto - perché ho chi lavora per me, per trovarmi una nuova sistemazione. Continuo ad avere il desiderio di misurarmi con altri campionati, ma in Italia sto bene: gioco in Serie A da 10 anni, conosco il torneo e ormai mi trattano come se fossi italiano... Se ho già deciso dove andrò? No, non l'ho deciso. Sono concentrato sulla nazionale e poi con la testa tranquilla (dice proprio così, ndr) rifletterò sulla prossima stagione. Che coppia saremmo all'Inter io e Lautaro? Lautaro è un fenomeno: contro l'Italia ha disputato una partita incredibile, ha segnato un bellissimo gol e ha servito un grande assist. Ma ora parliamo solo di Argentina». Nel suo futuro l'Inter può esserci. Perché è la squadra che finora, da lui ricambiata, si è informata in maniera più concreta. Anche la Roma ha pensato al ragazzo di Laguna Larga, ma quello su Paulo, a dispetto dell'endorsement di Totti, è rimasto un interesse vago. Il tempo per cambiare rotta c'è; i segnali da Trigoria al momento no. Vedremo.

Corte nerazzurra

L'ad Marotta stima Dybala dagli anni della Juventus e con la Joya ha un rapporto forte. Il presidente Zhang per lui stravede come giocatore e non tralascia un aspetto extra campo: i 48 milioni di followers solo su Instagram che l'argentino ha. Zanetti ha parlato con Paulo sia in occasione del match benefico del 23 maggio a San Siro sia mercoledì sera a Londra quando a TNT Sports ha poi osservato: «Dybala ha bisogno della continuità che non ha avuto in questi anni a causa di infortuni e altri problemi. È un calciatore che può dare molto, che può essere decisivo in qualsiasi momento con la sua qualità. Andare in un club importante lo aiuterebbe molto». E l'Inter, che parteciperà alla Champions, lo è.
Andiamo avanti: Ausilio lo aveva trattato quando Paulo era al Palermo e Thohir era presidente. Baccin era direttore sportivo proprio della società allora di proprietà di Zamparini che lo vendette alla Juve di Marotta. Da aggiungere infine il commento via social della bandiera Marco Materazzi che riguardo a Dybala ieri ha scritto: «Non vedo l'ora...» insieme a due cuori nerazzurri. Un cerchio bello grande che racchiude la stima interista verso l'ex 10 juventino. Non basta però per dare come conclusa l'operazione. Come probabile, sì. Non come certa. Perché Inzaghi e l'Inter hanno come priorità un centravanti. Non uno qualsiasi, ma... Lukaku. Se potessero avere sia Dybala sia Big Rom, il problema sarebbe risolto. Al momento non è possibile, ma attenzione: il mercato ufficialmente inizia tra 28 giorni... Molte cose possono succedere.

Sgarbo

Se Dybala non fosse interessato ad andare all'Inter, non avrebbe mandato un intermediario a parlare con Marotta nella sede dell'Inter e non avrebbe fatto incontrare il suo agente, Antun, con lo stesso ad a Villa Bellini. Dentro di lui, però, c'è anche il desiderio di non "tradire" la Juventus. Anzi, i tifosi bianconeri ai quali è legato da un affetto sincero. È combattuto, Paulo. Da una parte ci sono l'amore per l'Italia e la volontà di dimostrare a chi lo ha scaricato (Agnelli e Arrivabene su tutti) che è un top player; dall'altra lo stimolo di provare un'avventura professionale all'estero (in una squadra che giochi la Champions) per non fare un "dispetto" agli juventini. Una scelta non semplice. L'Inter un segnale glielo ha mandato (3-4 anni di contratto a 5,5 milioni più bonus per arrivare a un massimo di 7), ma non è pronta per firmare. Non resta che attendere. Con l'ombra di Lukaku e quella di possibili nuove pretendenti per la Joya (qualche "big" busserà alla porta dopo il gol di Wembley?) sono sullo sfondo. Può ancora succedere di tutto.


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