Inter, Asllani già incanta. Non è solo un vice

Sempre nel vivo del gioco: in appoggio e in costruzione. Ha una personalità da leader Ora il centrocampista albanese potrebbe affiancare Brozovic
Inter, Asllani già incanta. Non è solo un vice© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
4 min

MILANO-  Va bene Lautaro, va bene Lukaku, ma c’è un altro nerazzurro che ha riempito gli occhi dei tifosi nell’amichevole di Lugano. Si tratta di Asllani, il più giovane dei nuovi arrivati con i suoi vent’anni compiuti lo scorso 9 marzo: lo stesso compleanno dell'Inter e chissà che non sia un segno... A ogni modo, il più piccolo, ma comunque con una notevole personalità: impossibile da non notare per l’atteggiamento in campo, per come si propone in appoggio a ogni compagno per gestire la manovra, ma anche per la convinzione con cui prova la giocata, che sia una verticalizzazione o un’apertura lunga sugli esterni. Quella personalità l’ha colta pure Lukaku, semplicemente scambiando quattro chiacchiere il giorno in cui hanno sostenuto insieme le visite mediche. «Me lo dicono tutti - conferma Asllani, davanti alle telecamere di Dazn - Sono contento di aver dato a Romelu questa impressione. Posso solo essere contento che un giocatore come lui parli così di me. Lo ringrazio anche perché mi sta dando una mano a integrarmi». 

Asllani già pronto

Anche da quel punto di vista, però, almeno in questi pochi giorni di lavoro, non sembra aver sofferto più di tanto il salto in una big. Ovvio ci vorranno test più probanti, ma intanto il più soddisfatto è Inzaghi. Lo scorso anno, infatti, la sua Inter ha patito tantissimo le assenze di Brozovic: poche gare che sono costate punti fondamentali nella lotta per lo scudetto. Insomma, era obbligatorio trovare un vice per il croato. Ebbene, il tecnico piacentino si è subito convinto di puntare su Asllani, che ora crescerà alle spalle di Brozovic e poi ne raccoglierà l’eredità in futuro. «Brozovic, con la palla tra i piedi, è fortissimo. L'ho visto per tutto l'arco del campionato, ammirandolo. Posso solo imparare da lui, proverò a rubargli qualche segreto». Ma chissà che non giochino anche insieme, avendo entrambi duttilità e qualità per muoversi anche in altre posizioni del centrocampo. «Anche se l’anno scorso con l’Empoli ho fatto quasi sempre il play davanti alla difesa, posso ricoprire ogni ruolo della mediana», garantisce l'albanese, in Italia da quando aveva 2 anni. Idee chiare anche per quanto riguarda gli obiettivi per la stagione: «L'importante è portare qualcosa a casa, ma sinceramente vorrei vincere lo scudetto. Perché il numero 14? È il giorno in cui è nato mio fratello. So che era quello di Perisic: mi ha scritto per farmi l'in bocca al lupo e sono contento».

Tegola Dalbert

Se c’è chi è felice per l’inizio della sua nuova avventura, non può esserlo invece Dalbert. Arrivato in nerazzurro nel 2017, il brasiliano non ha mai convinto, tanto da essere andato sempre in prestito nelle ultime tre stagioni. Avrebbe dovuto partire anche nella prossima (a titolo definitivo avendo il contratto in scadenza), ma ogni discorso di mercato che lo riguarda è andato in stand-by, visto che in Brasile, prima di rientrare in Italia, ha rimediato una lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e nei prossimi giorni verrà operato. Un problema in più anche per l’Inter che non potrà sistemare uno degli esuberi e non potrà nemmeno risparmiare sul suo ingaggio.


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