L'Inter proverà a tenere Skriniar: il nuovo piano

I dirigenti nerazzurri devono rivedere la strategia: vibranti proteste dei tifosi
L'Inter proverà a tenere Skriniar: il nuovo piano© Inter via Getty Images
Andrea Ramazzotti
4 min

APPIANO - Adesso la priorità è tenere Milan Skriniar. La "botta" per non aver potuto concretizzare l'operazione Bremer, l'Inter l'ha avvertita. Ha cercato di minimizzare gli effetti, ma sui social, e in particolare su Twitter, ieri pomeriggio le proteste contro la proprietà e la dirigenza sono state vibranti fino a diventare trend topic nella categoria "sport italiano". Ciò premesso, la società è subito ripartita: il ds Ausilio e il suo vice Baccin sono andati ad Appiano Gentile per parlare con Inzaghi e, confrontandosi con l'ad Marotta, è stata partorita la strategia da seguire per i prossimi 40 giorni di mercato: non cedere Skriniar al quale, a settembre (o magari prima), sarà rinnovato il contratto in scadenza nel 2023 mettendo sul tavolo oltre 5 milioni a stagione più bonus. Una mossa obbligatoria per arginare l'amarezza del derby d'Italia di mercato perso, ma anche per non depauperare un pacchetto arretrato che ha perso un giocatore "virtualmente" acquistato da tempo come Bremer. In realtà la permanenza di Skriniar è tutta da... certificare con il passare delle settimane e non a caso il club di viale della Liberazione si sta muovendo non solo per individuare un sesto centrale che numericamente sostituisca Ranocchia, ma anche per non farsi trovare spiazzato se il Psg busserà, con più forza, per lo slovacco.

80 milioni

Il mancato acquisto di Bremer rende meno urgente la cessione del numero 37 nerazzurro. Spieghiamo meglio: il sacrificio di Milan era dettato sia da esigenze di bilancio (il saldo del mercato 2022-23 dovrà essere positivo, tra i 60 e gli 80 milioni) sia dalla necessità di avere i soldi da offrire a Cairo per il brasiliano. Ora che quest'ultimo è passato alla Juventus, l'attivo di mercato può essere messo insieme anche con operazioni perfezionate nella sessione di gennaio o entro il 30 giugno 2023. Come per esempio è capitato nel giugno 2020 quando Icardi fu venduto al Psg e la cifra (50 milioni più 8 di bonus) fu inserita nell'esercizio 2019-20. Perdere adesso Skriniar, ovvero senza avere un sostituto all'altezza come sarebbe stato il numero 3 granata, sarebbe una brutta botta sia per Inzaghi sia per il popolo nerazzurro. Non a caso il messaggio da viale della Liberazione è chiaro: non lo cediamo. Sarà davvero così? L'Inter saprà resistere se il Psg si presenterà con una proposta da 80 milioni, ovvero la cifra che Zhang aveva chiesto inizialmente? Difficile rispondere positivamente. Anzi, la sensazione è che, pure di fronte a un'offerta leggermente più basta (diciamo 70-75 milioni complessivi), non ci sarebbe un secco rifiuto, ma l'inizio di una trattativa. Da Parigi forse non arrivano più segnali perché il Chelsea non ha (ancora) comprato Kimpembe o forse perché Koundé, la roccia del Siviglia, non ha trovato "casa": Campos lo vuole; idem i Blues e il Barcellona. Se il Psg lo perderà, magari tornerà alla carica per Skriniar.

Akanji c'è

Per il momento, dunque, niente operazioni onerose in entrata: il Napoli avrà strada sgombra verso il sudcoreano Kim e magari la Juventus potrà prendersi pure il viola Milenkovic. Se in futuro potrà investire, l'Inter un tentativo lo farà per Akanji del Borussia Dortmund. Nel frattempo monitorerà l'elenco degli svincolati (è già stato offerto Zagadou, ex Dortmund) o dei giocatori più esperti che a fine agosto potrebbero essere nelle condizioni di cambiare squadra in prestito o pagando un paio di milioni. Come successo con Ashley Young. La parola d'ordine è "arrangiarsi" e usare l'intuito pure non perdere Skriniar, ora più che mai pilastro del progetto dell'Inter di Inzaghi.


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