Inter, garanzia Barella e quei motivi da scudetto

Inter, garanzia Barella e quei motivi da scudetto© Getty Images
Roberto Perrone  
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Nel campionato più pazzo della storia contano/conteranno, per arrivare agli obbiettivi prefissi, nel caso dell’Inter lo scudetto, tre fattori: centralità di alcuni giocatori; conquistare più punti possibili; riprendersi dopo le batoste. L’Inter, contro la Cremonese (una buona squadra, con delle idee, forse troppe) li somma tutti e tre. Ritrova la centralità di Nicolò Barella, uomo fondamentale nello scudetto contiano e la cui flessione, nella parte centrale della prima annata di Simone Inzaghi ha coinciso con la crisi che ha riportato avanti in Milan. Barella che parte dalla sua area per innescare Dzeko-Correa per l’uno a zero è un panorama classico, qualcosa di bello e dirompente. Barella che si coordina per segnare il 2-0 è da cineteca. Barella che avvia Lautaro per il 3-0 è evangelico. Menzione anche per Çalhano?lu. L’Inter riparte quindi da prima della Lazio, dalle due vittorie su Lecce e Spezia. Malgrado la sconfitta (come un anno fa) con la sua ex squadra, Simone Inzaghi ha un punto più di Stefano Pioli fermato sul pari (il secondo) dal Sassuolo. E sabato è derby. Archiviato “l’incidente” con la Lazio, l’Inter torna sulla retta via, cioè superare le squadre che stanno nella parte medio bassa della classifica. Questo è un corollario alla necessità di fare punti. Infatti, se gli scontri con avversarie pari-grado o simili sono sempre soggetti a un dose di rischio, vanno esclusi gli inciampi con tutte le altre.  
 
E quindi, strettamente legato a questo fattore, c’è quello di non farsi determinare dalle sconfitte, perché questa stagione compressa, con margini ridotti, con partite una dopo l’altra (Lukaku, il cui ritorno è previsto tra un mese, ne perderà sei) non ammette il culto della malinconia e la coltivazione del rimpianto. Bisogna cambiare le vele e ripartire, subito.  

L’Inter lo fa partendo con uno schieramento old style, con Dzeko e Correa in attacco, Dumfries e Darmian esterni e con una partita non certo brillante, speculativa, con qualche sbandamento difensivo di troppo: ecco, da questo punto di vista, necessari correttivi urgenti. Insomma, non certo la gara perfetta, ma quella di cui c’era bisogno in questo momento, e in generale, per tirarsi su, per riprendere la strada segnata. Anche senza Lukaku. Anche in contropiede, come si diceva una volta, come testimoniano il primo e il terzo gol. Soprattutto con il derby che incombe. 


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