Cessione Inter: rebus compratore e il nodo prezzo

La presenza della banca Usa, storico advisor di Suning, evoca nuovi scenari di vendita
Cessione Inter: rebus compratore e il nodo prezzo© Inter via Getty Images
Alessandro F.Giudice
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Non è solo il malessere della squadra di Inzaghi a tenere occupato il management interista. Oltre al confronto tra giocatori, tecnici e dirigenti tenuto ad Appiano, i vertici societari (con Zhang) hanno incontrato ieri Goldman Sachs. La banca americana, advisor storico di Suning, ha completato con successo anche il recente rifinanziamento delle obbligazioni. L’incontro era programmato da tempo per lavorare alla relazione finanziaria di Inter Media, in uscita a fi ne ottobre, che conterrà elementi importanti. Anzitutto, il consuntivo del mercato da cui non è arrivata la cessione di un big ma solo uscite minori, con la conseguenza di un avanzo effettivo (soprattutto da Pinamonti e Casadei) inferiore alle attese. Poi c’è la questione legata ai mancati versamenti dello sponsor Digitalbits, il cui contratto sarebbe in attesa di disdetta appena si troverà un altro marchio da sposare a condizioni vantaggiose. Rimuoverlo oggi costringerebbe a ritirare tutte le magliette già stampate per sostituirle con altre senza sponsor, che andrebbero poi sostituite da quelle contrassegnate dal nuovo. La sosta per i Mondiali consentirà di trovare un nuovo marchio con più calma. Si lavora anche al bilancio di gruppo, che potrebbe risultare più pesante di quanto preventivato, perché incorpora le risoluzioni contrattuali di Vidal e Sanchez oltre a quella probabile di Lazaro. Come ad altre big coinvolte nel settlement agreement con l’Uefa, converrà all’Inter anticipare alcuni costi per abbassare l’onere della rosa rispetto ai ricavi negli anni in cui sarà monitorato dal nuovo Fair Play Finanziario. Ma la presenza di Goldman Sachs evoca manovre per la cessione del club: non certo una novità, essendo noto da settimane che la banca americana sta sondando nuovamente il mercato alla ricerca di un compratore.

Zhang in uscita

Da due anni la proprietà cinese cerca l’uscita: questo giornale ne parlò, per primo, a gennaio 2021 e la successiva trattativa (con relativa due diligence) col fondo inglese BC Partners sfumò per divergenze sulla valutazione complessiva di BC (750 milioni, compreso il debito). Zhang avrebbe alzato l’asticella a 1,2 miliardi, non a caso il prezzo spuntato da Elliott per la cessione del Milan. Con questa valutazione, la proprietà incasserebbe circa 450 milioni perché dal prezzo andrebbe anzitutto scomputato il debito (415 milioni sono i bond emessi dalla controllata Inter Media) ma Zhang dovrebbe poi acquistare le quote in mano a Lion Rock, versando 150 milioni al fondo di Hong Kong e dovrebbe anche svincolare dal pegno Oaktree tutte le azioni: il 68% in suo possesso e il 31% di Lion Rock. Oggi, l’esposizione verso il fondo USA supera i 300 milioni di cui 130 dovrebbero essere però ancora liquidi e disponibili nella catena di controllo, sempre che Zhang non debba attingervi per tamponare l’emorragia di cassa dell’Inter. Per realizzare un prezzo occorre trovare un compratore disponibile e ciò non sarà facile, perché valutare l’Inter quanto il Milan pare alquanto ambizioso. Il club nerazzurro non ha ancora raggiunto l’autosufficienza finanziaria, per cui un acquirente sconterà dal prezzo le future iniezioni di cassa che dovrà affrontare solo per tenere acceso il motore. L’Inter ha 8,5 milioni di follower su Instagram (contro i 12,5 del Milan) ma soprattutto una struttura di ricavi commerciali meno robusta rispetto ai cugini. Il sistema dei rapporti commerciali asiatici su cui si reggeva il modello di business di Suning non sembra più funzionante e gli sforzi del management di attrarre nuovi partner non hanno ancora potuto compensare. L’appeal dell’Inter è legato all’interesse che i club di Serie A continuano a riscuotere tra gli investitori americani ma il rapporto tra le aspettative della piazza e la necessità di ristrutturazioni dolorose comporta qualche rischio in più. Sullo sfondo c’è sicuramente lo stadio, ancora però alle fasi primordiali. Se prendiamo come paragone il valore di mercato della Juve (880 milioni) il prezzo richiesto per l’Inter sarebbe anche congruo ma RedBird ha acquistato il Milan anche grazie a un vendor loan concesso da Elliott: una carta che Zhang potrebbe giocare, dilazionando l’incasso.


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