Inter, la rivoluzione di Inzaghi: il turnover ora è la regola

La gestione dei cambi tra una gara e l’altra aveva spesso fatto discutere
Inter, la rivoluzione di Inzaghi: il turnover ora è la regola© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
4 min

MILANO - È stata una delle accuse rivolte a Inzaghi lo scorso anno: poco turnover. Ad un certo punto, infatti, tra febbraio e marzo, l’Inter è apparsa stanca, consumata, prosciugata dalla lunga serie di big-match che il calendario le aveva “regalato” a inizio 2022. Difficile, però, cambiare, ruotare o gestire dovendo affrontare di seguito, o quasi, Lazio, Juventus, Atalanta, Milan, Napoli e Liverpool. Già, ma avrebbe potuto farlo prima, ribatteva qualcuno... Sta di fatto che proprio in quel periodo la squadra nerazzurra lasciò per strada tutto il vantaggio accumulato in campionato, facendosi superare dal Diavolo e non trovando nemmeno il colpo di coda finale per tenersi lo scudetto.

Svolta dopo il derby

Beh, quest’anno l’aria alla Pinetina sembra proprio cambiata. Soprattutto nelle ultime settimane. Il turnover, infatti, è diventato la regola per Inzaghi, che ora ripete come un mantra: «In questa stagione ci sarà bisogno di tutti». Il “record” di cambi è stato toccato proprio in questa settimana, tra il match con il Torino e quello con il Viktoria Plzen: sono stati ben 6. Uno in più rispetto al passaggio tra Milan e Bayern. La sensazione, peraltro, è che in quel frangente sia concretamente cambiato qualcosa. È vero che anche tra Lazio e Cremonese ci furono 4 avvicendamenti. Ma, appunto, si passava da un big-match ad un altro sulla carta più semplice. Insomma, derby e debutto in Champions sono un’altra cosa. E Inzaghi, per certi versi, ha sorpreso tutti, mettendo in panchina, contro i bavaresi, addirittura De Vrij, Barella e, soprattutto, Handanovic.

Skriniar e Brozovic

Resta il dubbio che alcune scelte siano nate anche da qualche atteggiamento o prestazione non all’altezza con il Milan, ma si è trattato pure di un messaggio per il gruppo: nessuno deve sentirsi con il posto assicurato. Con l’aggiunta che l’alternanza tra portieri è un inedito assoluto in casa nerazzurra. Sta di fatto che nessun nerazzurro ha giocato sempre e fino al 90’ in queste prime 8 gare stagionali, e che soltanto Skriniar e Brozovic sono stati sempre titolari. Non sorprende, visto che si tratta di due tra gli elementi più importanti nell’impianto di gioco di Inzaghi, ma pure tra i più resistenti a livello fisico. Anche loro, però, si riposeranno. Magari individuando l’avversario giusto. Anche se, per la verità, con il croato si potrà scegliere relativamente, avendo già raggiunto la diffida: un’altra ammonizione e sarà squalificato. Quest’anno, però, Brozovic ha un alter ego in rosa, ovvero Asllani. Avrà anche giocato poco finora, ma Inzaghi ne ha grande considerazione e sarebbe sorprendente se, dovendo rinunciare al croato, al suo posto non giocasse l’ex Empoli.

Mezza squadra

Si va verso i 5-6 cambi anche nell’Inter che domani affronterà l’Udinese. Al di là dei previsti rientri di Handanovic e Lautaro, infatti, è difficile immaginare che Acerbi e Gosens giochino due gare consecutive. Fermo restando l’ottimo debutto dell’ex Lazio. Quindi al centro della difesa si dovrebbe rivedere De Vrij e a sinistra Dimarco, soprattutto se Darmian dovesse essere preferito a Dumfries. E con Calhanoglu infortunato, al momento Gagliardini resta in vantaggio su Mkhitaryan.


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