Inter, Barella si vede di più proprio quando non c’è

Il rendimento altalenante del centrocampista, abituato a grandi prestazioni, è fra i crucci di Inzaghi
Inter, Barella si vede di più proprio quando non c’è© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
4 min

MILANO - Tre perle. Il gol con la Cremonese, l’assist a Brozovic contro il Torino e la punizione contro l’Udinese. Non si può dire che l’inizio di stagione di Barella sia stato totalmente negativo. La verità è che è stato semplicemente altalenante: picchi in alto (anche se non ai suoi soliti standard) e picchi in basso. Pure nella stessa partita, basti pensare proprio all’ultima contro i friulani. La punizione già citata è stata un gioiello, ma sul terzo gol bianconero, quello di Arslan, ad un certo punto il centrocampista sardo ha inspiegabilmente smesso di seguire l'avversario, permettendogli di colpire indisturbato il pallone.

Nemmeno in azzurro

In Nazionale, lo spartito non è cambiato. La squadra di Mancini, nel suo complesso, ha disputato un’ottima gara, come insieme innanzitutto. Barella, però, è rimasto in un limbo. Ha corso, si è dato da fare, ma ha pure sbagliato diversi passaggi o lanci che solitamente non ha difficoltà a completare. Unica vera differenza il fatto che non abbia allargato le braccia e non si sia lamentato per qualche giocato o errore di un compagno. All’Inter gli capita spesso, probabilmente troppo, tanto da infastidire qualcuno. E, infatti, gli è anche stato fatto notare.

Assist-man

Forse il problema è che Barella ha abituato troppo bene. Nel senso che è un moto perpetuo, con il suo straordinario dinamismo: fa su e già per il campo, aggredisce gli avversari e pure l’area avversaria, ma conservando comunque il tocco e la lucidità per l’assist vincente. L’anno scorso, in campionato, è arrivato a quota 12. Adesso, nonostante tutto, è già a 2. Insomma, è talmente importante che, quando stecca, si nota anche di più. E per l’Inter, come per Inzaghi, diventa tutto più complicato. Tanto più che l’intero centrocampo, in questo avvio di stagione, sembra girare a marce ridotte. Ed è una delle ragioni principali per gli stenti nerazzurri.

Ecco Asllani?

Anche Brozovic è un altro elemento che pareva inscalfibile nella sua costanza di rendimento. Invece, pure lui ha infilato qualche stonatura di troppo. E non soltanto perché ormai gli avversari gli appiccicano un uomo addosso. La frustrazione, peraltro, ha alzato il livello del nervosismo, tanto che il croato ha rimediato 5 ammonizioni in sole 7 giornate. Contro la Roma, dunque, sarà squalificato. Sarà l’occasione di vedere per la prima volta Asllani titolare? E’ ciò che si aspettano tutti, anche dentro l’Inter. L’ex-Empoli ha incantato tutti l’anno scorso e in precampionato è stato tra i nerazzurri più positivi. Quando si è trattato di fare sul serio, però, ha messo insieme solo 30’. Chissà che la Roma non diventi una svolta per lui.

Alternative giù

E se Asllani è ancora tutto da scoprire, a Inzaghi sta mancando pure il vero Calhanoglu, e non solo perché ora è fermo ai box per un guaio muscolare. Il turco non ha dato il contributo consueto sia come elevmento di qualità nello sviluppo della manovra sia come appoggio per Brozovic. E il suo alter ego, ovvero Mkhitaryan, ingaggiato proprio con questo scopo, è tra i più in ritardo dal punto di vista fisico, come si è visto a Udine. Infine Gagliardini: la fiducia di Inzaghi è fuori discussione, la sua capacità di incidere decisamente meno. Ma non è certo lui quello che dovrebbe fare la differenza...


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