Inter, la risposta di Inzaghi è un'impresa

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Inter, la risposta di Inzaghi è un'impresa© Inter via Getty Images
Alberto Dalla Palma
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Il gol di Lukaku, dopo due mesi di assenza, rappresenta anche un avviso ai naviganti: l’Inter c’è e non ha abbandonato i suoi sogni da scudetto, anche se il ritardo di otto punti dal Napoli è ancora troppo consistente. Ma intanto Inzaghi può festeggiare una grande impresa, quella di essere già negli ottavi di Champions con un turno di anticipo dopo aver eliminato il Barcellona, che era la grande favorita per accompagnare il nuovo Bayern al turno successivo. Non solo Simone ha garantito, come minimo, altri venti milioni al presidente Zhang, ma ha anche raggiunto il traguardo per il secondo anno consecutivo: dopo il sorteggio, nessuno avrebbe pensato a un esito del genere, soprattutto alla vigilia della prima sfida contro il Barça. E così il calcio italiano, fuori dal Mondiale, è riuscito già a portare due squadre alle fasi finali della Champions con la possibilità che presto diventino tre, visto che al Milan basterà soltanto un punto per andare avanti. Niente male, considerando le premesse: ha fallito solo la Juve, nonostante avesse un girone più abbordabile di quello nerazzurro. Inzaghi non ha fatto molta fatica a battere il Viktoria, ma oltre alla doppietta di Dzeko ha ricevuto un grande segnale da Lukaku, che è rientrato con un gol pur giocando solo una decina di minuti. Dopo il tracollo di Udine e la sconfitta di San Siro contro la Roma, quando in molti avevano chiesto la testa di Simone, l’Inter è completamente cambiata anche negli atteggiamenti. Il tecnico, difeso e sostenuto dalla società, se l’era vista davvero brutta, ma senza abbandonare le proprie idee ha gestito una piccola rivoluzione prendendo alcune decisioni molto forti. Intanto ha consegnato la porta a Onana, trasformando Handanovic quasi in un vice in panchina. Samir è ancora un capitano e lo sta dimostrando con un comportamento da grande professionista, sa che prima o poi toccherà ancora a lui e cercherà di farsi trovare pronto. Poi Inzaghi, dopo averlo visto imporsi in Nazionale, ha consegnato definitivamente la corsia sinistra a Dimarco, anche contro il Viktoria decisivo con i suoi colpi da trequartista. Ora la fascia ha un padrone vero e il ricordo di un grande ex come Perisic è meno amaro. La terza mossa tattica, provocata dal ko di Brozovic, è stata lo spostamento di Cahlanoglu al centro e il rilancio di Mkhitaryan, che ha avuto un destino più o meno simile a quello di Luis Alberto quando Inzaghi all’improvviso creò una Lazio spettacolare e vincente trasformando lo spagnolo in una mezzala. Vedremo, al rientro del croato, quale sarà la soluzione del tecnico, che nel frattempo dovrà cercare di rientrare anche in zona scudetto. Il ritardo è sempre pesante, perché le sconfitte sono troppe (addirittura quattro), ma il cammino è lungo e Inzaghi conta di recuperare a piccoli passi grazie a Lukaku e alle molteplici soluzioni tattiche scovate nel momento della grande crisi. Agli atti, nel frattempo, c’è una qualificazione agli ottavi che fa rumore anche tra i nemici.


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