Ritmi scudetto, ma l’Inter di Inzaghi non può più perdere

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Ritmi scudetto, ma l’Inter di Inzaghi non può più perdere© Inter via Getty Images
Alberto Dalla Palma
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Il problema dell’Inter, adesso che ha ripreso a volare, è la mancanza di altri bonus, intesi come sconfitte. Quattro nelle prime dodici giornate sono già troppe per una ipotetica corsa scudetto: diciamo che conti alla mano, da qui alla fine, Inzaghi potrebbe perdere ancora una o due volte al massimo, a meno che il Napoli e il Milan non rallentino il passo all’improvviso. È la prima riflessione dopo il 3-0 contro la Samp, che rappresenta per la squadra nerazzurra la quarta vittoria consecutiva in serie A, addirittura la settima - in otto gare - considerando anche quelle di Coppa con il Barcellona e il Plzen a San Siro. Un cammino impressionante, allo stesso ritmo di Spalletti e Kvara, ma sul quale pesa proprio la partenza falsa di Simone, che aveva toccato il fondo l’1 ottobre scorso in casa contro la Roma di Mou. Quello schiaffone era successivo al tracollo di Udine e aveva spedito il tecnico sulla graticola, in attesa di eventuali e clamorose decisioni. Bisogna sottolineare che il presidente Zhang e, in particolare, l’ad Marotta hanno difeso Inzaghi senza indugi, proteggendolo da critiche e qualche contestazione: dalla prima sfida contro il Barcellona a oggi, l’Inter non ha più sbagliato un colpo tornando ai livelli della stagione scorsa e piombando alle spalle delle prime, in attesa di un loro rallentamento. È stato proprio il successo contro Xavi che ha restituito a Simone l’Inter che aveva studiato dopo il mercato, seppure senza Lukaku, appena rientrato dopo un infortunio piuttosto serio. Il successivo 3-3 del Camp Nou e l’ultima vittoria contro il Plzen hanno regalato una clamorosa qualificazione agli ottavi di Champions, garantendo al club almeno altri 20 milioni. Un passaggio che nemmeno era stato ipotizzato, considerando la lettura del bilancio preventivo dove non erano stati calcolati introiti oltre a quelli del girone: Zhang si aspettava la retrocessione in Europa League e non il passaggio agli ottavi, ecco perché l’impresa di Inzaghi assume un valore inestimabile anche dal punto di vista economico. Il tecnico, invece, dovrà aspettare ancora a lungo per rientrare nel giro scudetto, ma intanto sta piazzando un colpo dietro l’altro. Il 3-0 con la Samp è stato raggiunto con la forza e la determinazione della grande squadra che non si preoccupa nemmeno dell’emozione che può provocare il ritorno di Dejan Stankovic nello stadio del Triplete: un colpo di testa di De Vrij, una prodezza di Barella simile a quella del Camp Nou (e sempre ispirata da Bastoni), la spettacolare fuga in contropiede di Correa. Chiusa la pratica, l’Inter si trova davanti a un bivio: da qui alla sosta dovrà affrontare in trasferta la Juve e l’Atalanta e in casa il Bologna di Thiago Motta, un altro degli eroi di Mou. Non potendo più sprecare altri bonus (sconfitte), Inzaghi dovrà mantenere il ritmo di ottobre (almeno sette punti dei nove a disposizione) per poi aspettare il confronto diretto con il Napoli, il 4 gennaio a San Siro, quando inizierà un altro campionato. Che cosa avrà determinato, nel frattempo, il Mondiale sotto il sole? Nessuno lo può immaginare adesso, perché in Italia mai una sosta era durata così a lungo se escludiamo lo stop per il Covid che, appunto, capovolse i valori emersi in precedenza. Ecco perché l’Inter, aspettando la Befana, non potrà più perdere altrimenti lo scudetto resterebbe un miraggio.


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