Inter, Inzaghi pensa solo alla Juve

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Inter, Inzaghi pensa solo alla Juve© Getty Images
Alberto Dalla Palma 
3 min

In palio c’era solo il prestigio, l’impresa era già stata celebrata una settimana fa, con la matematica certezza degli ottavi di Champions ottenuta con la vittoria contro il Plzen. Certo, Inzaghi non avrebbe voluto perdere, ma il Bayern non è una squadra che gli porta troppa fortuna: lo aveva eliminato due anni fa quando era sulla panchina della Lazio, proprio negli ottavi, e ci ha perso altre due volte in questo girone, andata a San Siro e ritorno in Germania. Ma anche ieri sera l’Inter ha tenuto testa a una delle grandi favorite del torneo pur giocando con sei riserve in avvio: Bellanova, Darmian, Asslani, Gagliardini, Correa e Gosens hanno consentito a Dimarco, Skriniar, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dzeko e Dumfries di riposare perché domenica sera c’è una partita troppo importante, contro la Juve all’Allianz Stadium. Il tecnico ha studiato un turnover alternato, richiamando dalla panchina dopo un’ora i giocatori che aveva tenuto a riposo e sostituendo altri titolari.  

Inzaghi: "Abbiamo superato un girone importante"

Una sconfitta per 2-0 che non fa male anche se interrompe una lunga serie di risultati positivi che aveva consentito ai nerazzurri di risalire al quarto posto in classifica e, appunto, di passare il turno di Champions eliminando il Barcellona, obbligato a fare gli spareggi di Europa League. Pavard, nel primo tempo, è stato più bravo di Lautaro sull’angolo del Bayern e ha battuto Onana senza problemi; poi è stato Choupo-Moting a realizzare un gol clamoroso, dalla distanza, quando l’Inter stava timidamente cercando un prestigioso pareggio. La partita è finita senza brutte notizie per Inzaghi, che avrà tutta la rosa a disposizione per la sfida contro la Juve, tranne il lungo degente Lukaku. Era questo, forse, il primo obiettivo del tecnico: non perdere giocatori per infortunio. Avendo già otto punti di distacco dal Napoli e dovendo affrontare prima della sosta mondiale anche l’Atalanta a Bergamo, Simone dovrà cercare di vincere a Torino, come l’anno scorso, per accorciare il divario dalla prima o, comunque, per non peggiorare la sua posizione. 

La partita di Monaco, probabilmente, ci ha anche rivelato che la scelta di Onana è definitiva, altrimenti avrebbe giocato Handanovic, e che il giovane Bellanova è una valida alternativa a Dumfries sulla fascia destra. Contro il Bayern è andato su e giù senza un attimo di sosta, affrontando e vincendo anche molti duelli: un segnale di grande personalità che Inzaghi non dovrà trascurare. Un titolare in più fa sempre comodo. 


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