Inter, Lukaku è un caso: nuovo stop per infortunio

Infiammazione al tendine del ginocchio sinistro, oggi niente Parma: preoccupano le sue condizioni fisiche, a rischio il futuro nell’Inter
Inter, Lukaku è un caso: nuovo stop per infortunio© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
4 min

MILANO - Lukaku si ferma ancora. Stavolta per pochi giorni, ma, alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi, è soltanto una magra consolazione. Se non altro, il nuovo guaio non ha nulla a che fare con la distrazione ai flessori della coscia destra, con conseguente ricaduta, che di fatto lo ha tenuto fuori per tre mesi. Si tratta di una leggera infiammazione al tendine del ginocchio sinistro, probabile conseguenza del doppio sforzo in 3 giorni, tra Napoli e Monza. È comunque il segnale di un fisico che fatica a riprendersi e che, a questo punto, non sembra in grado di dare garanzie. Big Rom, ovviamente, non sarà a disposizione stasera contro il Parma e lavorerà individualmente per qualche giorno. Quindi, le sue condizioni verranno rivalutare e si stabilirà se Inzaghi possa contare su di lui per il match con il Verona di sabato prossimo. Subito dopo, mercoledì 18, è in programma la Supercoppa con il Milan a Riyad. Tutto lascia credere che il totem belga si possa ristabilire in tempo, ma immaginare il suo utilizzo dal primo minuto - uno degli obiettivi della sua ripresa post-infortunio - sembra davvero difficile.

Oltre le sue possibilità?

Evidentemente, non erano questi i programmi per il suo ritorno in nerazzurro. L’idea era di ritrovare un giocatore capace di sbaragliare tutto e tutti nei suoi primi due anni interisti, coronati dalla conquista dello scudetto. Chi meglio di Big Rom, insomma, per riprendersi lo scudetto? Solo che la realtà non ha rispettato le aspettative, anzi. Lukaku si è fatto male a fine agosto, dopo aver giocato solo tre gare e aver segnato un gol. È tornato a fine novembre, per due spezzoni e un’altra rete, poi ecco il risentimento alla cicatrice del vecchio infortunio. Ha fatto in tempo a giocare un tempo nella gara con la Croazia ai Mondiali in Qatar, senza però riuscire a segnare il gol che poteva valere il passaggio del turno. Così, dopo qualche giorno di vacanza, è rientrato a Milano. Da allora, ha lavorato con cautela e attenzione, ma sempre dando risposte confortanti, comprese le due amichevoli giocate quasi per intero contro Reggina e Sassuolo. Per lo scontro diretto con il Napoli, insomma, è riuscito a farsi trovare pronto. Il dubbio, però, è che proprio per l’importanza della sfida sia andato oltre quelle che erano le sue effettive possibilità. Ha finito stanco quella partita. E, anche per questo motivo, ha cominciato in panchina con il Monza, per poi entrare nella ripresa, senza lasciare traccia di sé e arrivando perfino a essere deleterio per la squadra.

Futuro in bilico

E adesso? Beh, è chiaro che i prossimi mesi serviranno a capire a quale livello possa ancora arrivare Lukaku. Già perché non può essere trascurato il fatto che anche l’annata al Chelsea, al di là dei problemi con Tuchel, è stata condizionata dai guai fisici. Una bella differenza rispetto alla prime due stagioni interiste, durante le quali aveva saltato in tutto 5 gare per leggeri acciacchi. Logico, dunque, chiedersi se e quando possa tornare a essere Big Rom? La risposta, evidentemente, servirà anche per prendere decisioni in ottica futura. Che per la sua permanenza in nerazzurro servissero adeguate garanzie fisiche era già evidente ad autunno. Adesso, i dubbi non hanno fatto altro che aumentare. Del resto, è impensabile che, dopo aver investito oltre 20 milioni (bonus compresi), per riprendersi Lukaku in prestito per un’unica annata, l’Inter possa fare il bis per un giocatore che il 13 maggio compirà 30 anni e che, nel frattempo, non sia tornato alla piena efficienza. Non potrà bastare nemmeno uno sconto da parte del Chelsea, se il vero Lukaku non sarà tornato. Ovvio che il primo a essere frustrato sia proprio il totem belga, ma ora tocca a lui dimostrare di poter avere ancora un futuro colorato di nerazzurro.


  


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