Inter, Mkhitaryan l’highlander: pronto pure in attacco

Inzaghi lo ha utilizzato per 'coprire' l’assenza di Brozovic a centrocampo, ora può tornare utile nel pacchetto punte al posto di Correa
Inter, Mkhitaryan l’highlander: pronto pure in attacco© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
4 min

MILANO - Highlander Mkhitaryan. A 34 anni compiuti lo scorso 21 gennaio, l’armeno non ha perso un colpo nel 2023: è sempre stato titolare: 9 volte su 9. Considerando anche il 2022, quindi pure le gare prima della sosta, il filotto si allunga a 12 gare di fila dall’inizio. L’ultima panchina risale alla trasferta in casa del Bayern, per l’ultima giornata della prima fase di Champions. L’Inter era già qualificata e Inzaghi ha potuto dare spazio a qualche rincalzo, lasciando in panchina (ma ha comunque giocato l’ultima mezz’ora...) pure l’armeno. Sta di fatto che, dopo 30 gare stagionali, l’ex-Roma è il settimo giocatore più impiegato nella rosa nerazzurra, dietro ai vari Lautaro, Skriniar, Barella, Çalhanoglu, Onana e Dimarco, ma davanti a Bastoni.

Alternativa di lusso, ma...

Forse nemmeno l’Inter, la scorsa estate, si aspettava di aver ingaggiato un centrocampista letteralmente instancabile e capace di garantire sempre uno standard elevato sia a livello di qualità sia di quantità. Quando, tra la Pinetina e viale Liberazione si era cominciato a ragionare sull’opportunità di portare il giocatore in nerazzurro - la scintilla è scoccata in occasione della sfida con la Roma a San Siro: era il 23 aprile 2023 - l’idea era che potesse essere utile come alternativa di lusso per i titolari della mediana: un elemento duttile, che con il passare degli anni aveva arretrato il suo raggio d’azione, ma senza perdere i suoi colpi. E là in mezzo, evidentemente, c’era bisogno proprio di quelle caratteristiche per non consumare i titolari.

Finalmente riposo?

Beh, alla riprova dei fatti, in questa prima parte della stagione, Mkhitaryan è stato un titolare: tutta colpa dell’infortunio di Brozovic, evidentemente. Ma è stato grazie al suo rendimento, e ovviamente all’eccellente adattamento di Çalhanoglu, che l’assenza del croato si è avvertita assai meno del previsto. Nel finale del derby, il numero 77 è tornato in campo e, con buone probabilità, lunedì con la Sampdoria riprenderà il suo posto dall’inizio, piazzandosi davanti alla difesa. Significa che “finalmente” l’armeno potrà riposarsi. Solo un po’, perché c’è da credere che uno spezzone lo giocherà comunque. Del resto, è stato così anche per la manciata di partite disputate con Brozovic abile e arruolabile. In tutto, l’ex Roma ha saltato soltanto 3 gare: 2 per un guaio muscolare e una terza, appena tornato a disposizione, trascorsa in panchina. Era agosto, però...

Anche per l'attacco

Per la verità, i suoi numeri sono pressoché identici a quelli che aveva messo insieme l’anno scorso, allo stesso punto della stagione, con la maglia della Roma. Normale, quindi, che Mourinho ci sia rimasto male quando Mkhitaryan ha deciso di accettare l’offerta nerazzurra, chiudendo la sua avventura giallorossa dopo due annate. La Champions, all’epoca, ha fatto la differenza. Insomma, il centrocampista armeno aveva voglia di riassaggiare l’Europa più prestigiosa. E, allora, non è casuale che proprio lui abbia sbloccato il risultato nel match casalingo con il Viktoria Plzen. E 4 giorni prima aveva firmato la sua prima prodezza nerazzurra in casa della Fiorentina. Chissà che, nel resto della stagione, Mikhi non riesca ad irrobustire il suo bottino. Una chance in più gliela potrebbe dare l’infortunio di Correa. Inzaghi, infatti, come aveva già fatto nelle prime amichevoli della sosta Mondiale, potrebbe considerarlo anche come alternativa per il pacchetto punte. Del resto, avendo a disposizione un highlander…


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