Inter, la Champions si decide a San Siro: scontri diretti decisivi

Juve, Lazio e Atalanta, tutte da giocare al Meazza. Ma prima c’è da superare il Lecce: basta passi falsi con le piccole
Inter, la Champions si decide a San Siro: scontri diretti decisivi© LAPRESSE
Giorgio Coluccia
4 min

Il futuro di San Siro è un tema caldo, ma restando al presente l’Inter può contare su una vera e propria fortezza. Una delle garanzie in chiave rincorsa al quarto posto arriva dalle sfide casalinghe, dove la squadra di Simone Inzaghi fin qui ha confermato il trend della passata stagione con la capacità di esaltarsi e vincere le partite davanti ai propri tifosi. Una risorsa fondamentale da poter spendere nella volata per la qualificazione alla prossima Champions League, a maggior ragione se le distanze rispetto alle altre rivali sono così ristrette e saranno i dettagli a fare la differenza. A quattordici giornate dal termine del campionato, sul cammino nerazzurro pesano le sette sconfitte rimediate fin qui, ma soltanto due sono arrivate a San Siro. Ed entrambe si legano a fattori di cui non si può non tenere conto, ossia l’espulsione di Skriniar nella partita con l’Empoli e le difficoltà acclarate che hanno caratterizzato l’inizio di stagione quando la Roma ha vinto a Milano. 

Differenza evidente

Dietro a un Napoli più che mai primo della classe, il miglior rendimento interno in Serie A è quello di Lautaro e compagni, che in casa hanno vinto 10 partite su 12 e conquistato 30 dei 47 punti all’attivo in Serie A. In termini di paragone, in trasferta con lo stesso numero di partite sono arrivati poco più della metà dei punti (17). Un ruolino interno da far valere subito già domani sera nella sfida contro il Lecce, per cancellare le tossine post Bologna e magari approfittare di una giornata di campionato caratterizzata da sfide di altissimo profilo per le rivali più dirette. All’ottimo score casalingo l’undici nerazzurro è riuscito ad abbinare anche una solidità difensiva da far invidia, con soli 6 gol incassati da inizio stagione e appena 2 in questo nuovo anno solare. Nel 2023, infatti, le uniche squadre in grado di andare a segno alla Scala del calcio sono state l’Empoli (Baldanzi, 1-0 per i toscani) su correità di Onana, e l’Udinese, nella serata in cui si è rivisto Handanovic tra i pali. I risultati eccelsi ottenuti in casa rappresentano una preziosa continuità nelle due stagioni di Inzaghi sulla panchina interista, in cui la squadra è riuscita a spuntarla con pazienza anche nelle sfide più sporche contro le piccole, come dimostra l’ultimo impegno casalingo contro l’Udinese, messo in discesa non senza fatica a circa un quarto d’ora dal termine.

Legge casalinga

L’ennesimo pienone di pubblico contro il Lecce testimonia l’amore incrollabile dei tifosi, pronti ancora una volta a sospingere la squadra verso la qualificazione all’Europa che conta. Il sostegno del tifo è un fattore in più, la spinta non è mai mancata nemmeno nelle sfide contro le “piccole”, senza dimenticare che a San Siro hanno pagato dazio anche grandi rivali come Napoli e Milan in campionato, Atalanta in Coppa Italia, Barcellona e Porto in Champions. Il rendimento casalingo rimane da piani altissimi, può diventare un’arma in più in vista della volata finale in campionato considerato che a San Siro devono ancora presentarsi Juve (due volte includendo la Coppa Italia), Lazio e Atalanta. Allo stesso tempo però per sognare in grande non dovrà che migliorare l’Inter in versione trasferta e il primo a saperlo è lo stesso Inzaghi, come dichiarato dopo la sconfitta di Bologna: «In casa abbiamo un ottimo cammino, il rendimento in trasferta non è da Inter. Siamo di fronte a un dato significativo, per la corsa Champions dobbiamo avere lo stesso passo in casa e migliorare fuori». Le prossime due sfide sono le occasioni migliori per comprendere se la lezione è stata recepita, con il Lecce domani a San Siro e poi la sfida di La Spezia nel prossimo fine settimana. Per il quarto posto serve l’Inter con un volto solo. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Inter, i migliori video