Dal triplete a Inzaghi: sarà un’Inter più italiana a Istanbul

Darmian, Acerbi, Bastoni (l’intero pacchetto difensivo), Barella e Dimarco: titolari di fiducia di Inzaghi nella corsa Champions
Dal triplete a Inzaghi: sarà un’Inter più italiana a Istanbul© Inter via Getty Images
Pietro Guadagno
4 min

Inter-Italia. La squadra nerazzurra insegue la sua quarta Champions League (o Coppa dei campioni) con una precisa e decisiva impronta italiana. Ben 5 elementi della formazione titolare, infatti, sono del nostro Paese. Si tratta di Darmian, Acerbi, Bastoni (l’intero pacchetto difensivo), Barella e Dimarco. Né Roma né Fiorentina, le altre finaliste continentali della serie A, hanno un contingente del genere. Vero è che Mourinho si è guadagnato il pass per Budapest, schierando un undici che comprendeva Mancini, Cristante, Bove, Pellegrini, Spinazzola e Belotti, quindi 6 italiani. Ma erano in campo perché l’infermeria giallorossa continua ad essere piena. Altrimenti, i vari Dybala, Smalling e Wijnaldum (gli ultimi due sono entrati in corsa) non avrebbero cominciato in panchina il match di ritorno con il Bayer Leverkusen.

Inzaghi e le similitudini con l'Europeo

Quei 5 nerazzurri, invece, sono titolari e lo sono dall’inizio della stagione o quasi. Acerbi ha impiegato poche settimane per scalzare De Vrij dal centro della difesa, mentre Darmian ora è il sostituto di Skriniar, ma nella prima fase della stagione è stato spesso padrone della fascia destra. In aggiunta, questo gruppo è parte anche della Nazionale di Mancini. In occasione dell’ultima sosta, a marzo, infatti, è stato richiamato pure Darmian. E Dimarco, divenuto l’erede di Perisic in nerazzurro, si è poi preso la scena in azzurro. Barella, Bastoni e Acerbi, invece, fanno parte del nucleo storico, quello che nell’estate 2021 ha conquistato l’Europeo. La finale si giocò a Londra, ma l’avversaria era l’Inghilterra. Ebbene, a Istanbul, i nerazzurri si troveranno di fronte il Manchester City, quindi una formazione inglese. Chissà che non sia una coincidenza fortunata per scalare nuovamente la vetta d’Europa. Per scoprirlo, però, occorrerà attendere il 10 giugno.

La linea precisa scelta dall'Inter

A proposito di Istanbul, la matrice azzurra dell’Inter attuale è sostanzialmente l’opposto di quella che sollevò la Coppa dalle grandi orecchie nel 2010 a Madrid. Quella squadra, infatti, sempre considerando i titolari, era completamente composta da stranieri. Anche in panchina, dove sedeva Mourinho, mentre adesso si accomoda l’italiano Inzaghi. Oggi, peraltro, è importante pure il contributo di chi non è in prima fila, come i vari D’Ambrosio, Gagliardini, Bellanova e Cordaz. Ad ogni modo, non si tratta di uno scenario casuale, ma di una scelta precisa da parte del club, che, nella prospettiva di creare un più forte spirito di squadra e di attaccamento alla maglia, ha puntato il mirino sui giocatori nostrani. E, di conseguenza, si procederà su questa linea anche per il futuro. Ad esempio, a proposito di nazionali, da mesi sui taccuini di Marotta e Ausilio c’è il nome di Scalvini per il dopo-Skriniar. Avendo compiuto 19 anni soltanto lo scorso dicembre, si tratterebbe di una soluzione molto valida. Al pari di portare alla Pinetina Frattesi, nome accostato all’Inter soprattutto la scorsa stagione, un po’ meno in quella attuale. Ma la sua prestazione a San Siro, la scorsa settimana, ha impressionato, e qualche riflessione è stata fatta. Sia Scalvini sia Frattesi, evidentemente, sono gioielli molto cari, e quindi complicati da raggiungere. Ma qualche formula “fantasia” potrebbe agevolare i discorsi con Atalanta e Sassuolo.


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