Inter, un bilancio in crescita

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Inter, un bilancio in crescita© Inter via Getty Images
Alessandro F. Giudice
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La stagione che sta per concludersi sarà ricca per il bilancio dell’Inter, indipendentemente dall’esito delle ultime gare in programma da cui può arricchirsi anche la bacheca. Il risultato è sorprendente, considerando che il 2022/23 si prospettava in salita non beneficiando dei 105 milioni di plusvalenze da Hakimi e Lukaku che avevano alleggerito il rosso 2021/22, comunque pesantissimo (140 milioni di perdita consolidata). Il bilancio di quest’anno darà risultati insperati sul fronte dei ricavi: da diritti Uefa e botteghino, anzitutto. Dalla Champions, grazie al cammino che l’ha portato in finale, il club nerazzurro incasserà almeno 100 milioni contro 62 dell’anno scorso. Resta da stabilire ancora il valore finale del market pool e sapere, soprattutto, se la squadra di Inzaghi alzerà un trofeo che vale 4,5 milioni extra rispetto ai risultati già acquisiti: solo arrivando in finale, l’Inter ha guadagnato 15,5 milioni. 

Il botteghino è l’altra voce da cui arrivano soddisfazioni. L’Inter è uno dei tre club (con Milan e Roma) ad avere abbattuto il muro del milione di presenze in Serie A: 1,3 milioni di spettatori in 18 partite, a cui si aggiungerà l’ultimo sold-out della stagione contro l’Atalanta. Rispetto all’anno scorso, la media per spettatore sarà certamente abbassata dai 40 mila abbonati ma dal campionato arriveranno circa 40 milioni. A questo dato si aggiunge il contributo importantissimo della Champions. Con le 4 partite del 2021/22 (quando l’avventura interista si fermò ai quarti) il club incassò appena 8 milioni, ma c’erano le capienze ridotte. Quest’anno la Champions ha portato oltre 400 mila spettatori ma, soprattutto, le ultime gare hanno registrato incassi faraonici con un record assoluto nel derby di ritorno. Facile che dalle gare europee arrivino oltre 20 milioni, per un ricavo totale da match-day che potrebbe superare i 60 milioni contro 34 dell’anno scorso. 

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Inter, un risultato eccezionale

Almeno 60/70 milioni di extra ricavi assorbiranno parzialmente l’assenza delle ricche plusvalenze 21/22, oltre ad attutire la spiacevole situazione legata allo sponsor Digitalbits di cui verranno a mancare i 20 milioni previsti a budget. Il costo della rosa dovrebbe restare sostanzialmente invariato: le partenze di Sanchez, Vidal, Perisic l’hanno alleggerito ma sono arrivati Lukaku e Mikhitarian con ricchi ingaggi, oltre a rinnovi contrattuali che hanno richiesto alcuni ritocchi. Nel complesso, la situazione economica resta contrassegnata da uno squilibrio molto marcato tra costi e ricavi d’esercizio, per cui la perdita sarà certamente superiore ai 100 milioni, ma l’Inter ha ricevuto dai maggiori ricavi anche un’iniezione di cassa che consente di affrontare finanziariamente meglio la stagione del calciomercato.  

La sessione che si aprirà dopo la finale di Istanbul è molto importante: tanti giocatori sono in scadenza e diversi prestiti andranno rinegoziati, confermati o rinunciati. La storica finale conquistata aumenterà notevolmente la visibilità del club e il valore del suo brand: ciò potrebbe consentire a Zhang di negoziare condizioni migliori nei suoi tentativi di realizzare un’uscita accettabile, prima che Oaktree si trovi nelle condizioni di esercitare il pegno. Merito della squadra e della dirigenza che ha saputo mantenere altissima la competitività tecnica, pur dovendo gestire una situazione finanziaria che ha imposto negli ultimi anni una navigazione a vista. Se l’Inter dovesse arricchire la sua bacheca con la Coppa Italia ma, soprattutto, con la coppa dalle grandi orec chie, si dovrebbe parlare di capolavoro ma il traguardo della doppia finale è già un risultato eccezionale


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