Fiorentina con orgoglio fino a Praga

Leggi il commento sulla Fiorentina verso la finale di Conference League
Fiorentina con orgoglio fino a Praga© LAPRESSE
Alberto Polverosi
4 min

Non meritava di perdere. Meritava quanto meno di vedere cosa c’era dentro ai supplementari. Meritava tanto di più. Ma anche così la storia di questo 2023 resta fantastica, è una storia che potrebbe ancora trasformarsi in leggenda, perché se la Fiorentina è questa a Praga il West Ham soffrirà più di quanto ha sofferto l’Inter. Il secondo tempo dei viola ha rasentato la perfezione se il calcio è inteso come qualità tecniche e umane, come abilità e forza, come personalità, come coraggio, come volontà. Le lacrime di Cabral, steso sull’erba dell’Olimpico, non nascondevano solo un’emozione forte, ma anche la rabbia per non aver raggiunto quanto era giusto.

Fiorentina, una prova di gioco e grinta

Non c’è proprio nulla da buttare in questa finale persa, c’è invece molto da conservare. C’è una squadra piena di orgoglio che ha lottato contro un avversario più forte, più ricco, più abituato a certe serate, ma che è andato in crisi sul piano del gioco. C’è un popolo che in una notte attesa nove anni si è spostato compatto, lasciando a Firenze il resto di una città che non può e non deve sentirsi delusa. Quasi un fiorentino su dieci ha seguito i viola fino a Roma, è tornato con una sconfitta, ma anche con la certezza di aver accompagnato una squadra fatta di gioco e di grinta, fiera, forte dentro. Una squadra che anche ieri ha dimostrato di avere un futuro. Doveva segnare più di un gol nei primi splendidi 25’, ma è la solita storia, tanta ottima produzione, scarsa realizzazione. Del resto, detto col massimo rispetto, se da una parte ci sono Lautaro Martinez, Dzeko e poi Lukaku e dall’altra Cabral e Jovic la differenza si vede e ieri si è vista. Forse ha esagerato anche nel coraggio, lasciare Milenkovic e Martinez Quarta nell’uno contro uno con Dzeko e Lautaro è davvero tanto, troppo. Senza raddoppio, il rischio è enorme e i viola lo hanno pagato caro.

Fiorentina oltre ogni attesa

Eppure, frugando fra le sue ultime energie la Fiorentina non ha mollato e ha tirato fuori un secondo tempo straordinario, ha dato il massimo, fino a schiacciare l’Inter davanti alla propria area. Chissà da dove ha estratto quella forza, dal cuore più che dalle gambe. In curva Sud si alzava ancora l’immagine del Perseo con la testa della Medusa in mano, c’era tutta Firenze che spingeva. Una cosa sola, Firenze e la Fiorentina, la gente e la squadra. Ha sfidato la logica, ha sfidato perfino se stessa, ispirata da Italiano che quando ha messo Jovic ha tolto un centrocampista, non Cabral. Voleva quel successo e continuava ad attaccare, era la rabbia a tenerla su. Non è stata solo commovente, ma anche decisa, determinata, rabbiosa. E perfino lucida fino ai bordi dell’area piccola. Poteva pareggiarla con Jovic in due occasioni, poi con Gonzalez, sono stati Handanovic e Darmian sulla linea di porta a salvare l’Inter. È anche per tutte queste ragioni che la sconfitta di Roma non può e non deve condizionare il giudizio della stagione. Non può farlo non solo perché c’è un’altra finale da giocare, ma perché la Fiorentina è andata oltre ogni attesa. È una squadra orgogliosa che ha reso orgogliosa la sua gente, ha qualità evidenti, è un gruppo forte che è andato oltre le sue qualità individuali. Per salire ancora avrà bisogno di altri rinforzi, ma non è oggi il tempo per parlarne. Il 7 giugno la Fiorentina giocherà a Praga la finale di Conference League contro il West Ham, sono queste le partite che danno forza e convinzione. La strada è giusta, basta continuare a crederci come ha fatto fino all’ultimo minuto anche di fronte all’Inter. Se esistono delle sconfitte che aiutano a crescere, quella di ieri rientra in questa categoria.


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