La differenza, per la crescita della nazionale maggiore, la stanno facendo le naturalizzazioni. L’impegno per il reclutamento è stato determinante?
«Se guardiamo ai numeri, l’Indonesia, per numero di calciatori in Europa, è sul podio. Il Giappone è primo, poi forse c’è la Corea. La nostra scelta è stata quella di coinvolgere elementi che avessero sangue indonesiano, grazie ai genitori o i nonni. Piuttosto che dare semplicemente la cittadinanza a chi giocava nel nostro campionato. Ma non è finita qui. A livello globale, c’è ancora tanto da esplorare per aiutare l’Indonesia a proseguire il suo percorso. Abbiamo costruito questa squadra in 4-5 mesi ma dobbiamo spingere ancora più forte».
L’Olanda, che in passato aveva colonizzato l’Indonesia, è il bacino più importante. Grandi giocatori orange avevano origini olandesi: Van Bronckhorst, Van Persie, Makaay.
«Sarebbe bello se ci dessero una mano. Io sono aperto a qualsiasi possibilità».
Sempre a proposito di Olanda, ora c’è un altro indonesiano, Tijiani Reijnders, che sta facendo molto bene con il Milan.
«E’ il più forte in questo momento. E’ sicuramente molto indonesiano, ma ormai fa parte dell’Olanda. Con noi, però, c’è suo fratello Eliano».
Mentre in serie A, del gruppo dei naturalizzati, c’è Jay Idzes che gioca nel Venezia?
«E’ il nostro capitano, è un vero leader, dalla grande personalità. E ovviamente è anche un ottimo giocatore».
In serie A, c’è anche una proprietà indonesiana: il Como. Conosce i fratelli Hartono? Vi siete scambiati esperienze?
«Spero che il Como resti in serie A. La famiglia Hartono è molto seria. Hanno un management top, al pari l’allenatore, Fabregas. A questo punto, spero che prendano più giocatori indonesiani… Peraltro, anche il Lecce ha un socio indonesiano (Alvin Sariaatmadja, ndr). Non posso che augurarmi quanto prima una connessione tra i due paesi».
Nel Como gioca Audero, è stato fatto un tentativo anche con lui?
«In verità, non ne abbiamo ancora discusso. Anche se ci siamo incontrati in più di un’occasione a Milano. Conosco anche la sua famiglia. Se ha fiducia nel nostro programma, allora certamente potremo approfondire il discorso».