Inter artefice del proprio destino, ancor di più dopo la pesante vittoria di Bergamo contro l'Atalanta di Gasperini. Ne è consapevole Giuseppe Marotta, presidente del club nerazzurro, che da anni contribuisce a costruire un organico competitivo, in grado di lottare su tutti i fronti. È ciò che sta facendo, anche quest'anno, la squadra allenata da Simone Inzaghi, in testa alla classifica di Serie A davanti a Napoli e, appunto, Atalanta. Oltre al presente, però, c'è un futuro tutto da scrivere e programmare, con la consapevolezza che è doveroso stare attenti al bilancio e al rapporto entrate-uscite.
Marotta: "Momento felice per l'Inter, vogliamo essere protagonisti"
"L'importante è esserci al momento giusto", parola di Giuseppe Marotta, che guarda al futuro con "grande e sano realismo", tenendo i piedi ben piantati per terra, senza mettere da parte le ambizioni che devono caratterizzare un club del calibro dell'Inter. Una volta metabolizzata la delusione per aver perso il primo trofeo del 2025, contro i rivali del Milan, l'Inter di Simone Inzaghi ha ritrovato la compattezza che l'ha contraddistinta nella passata stagione e si è dimostrata all'altezza di tutte le competizioni: "Sicuramente è un momento felice, - ha sottolineato Marotta ai microfoni di Sky Sport - ma mancano due mesi e poi ci sarà anche il Mondiale per Club, una prosecuzione atipica. Siamo presenti da protagonisti e lo vogliamo essere, è la nostra storia che lo dice, i nostri meriti. In primis l’allenatore che si è comportato ancora una volta in modo eccellente, poi squadra, società, proprietà e tifosi. Clima positivo per arrivare al fotofinish nelle migliori condizioni".
Marotta e il sogno Triplete
Sul sogno Triplete, a cui ambisce naturalmente anche Simone Inzaghi, Marotta non si sbilancia ma guarda con ottimismo all'immediato futuro: "Io di Triplete non parlo - ha detto -. I dirigenti, gli sportivi e anche i tifosi devono essere sempre ambiziosi. Ambizione non è sinonimo di arroganza o presunzione, le ambizioni ti fanno dare di più. Siamo l’Inter, siamo professionisti abituati a competere, ma dobbiamo competere fino alla fine. L’importante è esserci al momento giusto e noi ci siamo - ha aggiunto il numero uno nerazzurro -. Poi se altri saranno più bravi ci inchineremo e faremo complimenti".