Juventus, Marotta: «Mercato? Può succedere ancora di tutto, ma vorrei accorciarlo»

Il direttore generale fa il punto dell'estate bianconera prima della sfida in famiglia a Villar Perosa: «Le prossime mosse? Niente di stravolgente»
Juventus, Marotta: «Mercato? Può succedere ancora di tutto, ma vorrei accorciarlo»© ANSA
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ROMA - A pochi giorni dall'inizio del campionato, Beppe Marotta traccia un bilancio del mercato bianconero: «E' un mercato logorante, in generale. C'è voglia di ridurre questo calvario. Obiettivi? Ci sono ancora quindici giorni, può succedere di tutto - ha spiegato il direttore generale della Juventus prima della sfida in famiglia di Villar Perosa -. Non prendiamo giocatori che la piazza vuol farci comprare, il nostro organico è molto valido e andiamo avanti con questo. Noi siamo tranquilli e consapevoli di avere una rosa competitiva per le manifestazioni a cui parteciperemo. In questi quindici giorni vediamo che può succedere ma niente di stravolgente. L'unico ruolo certo? Il portiere, siamo contenti di chi abbiamo tra i pali...».

GLI OBIETTIVI - Marotta sottolinea la solidità di un gruppo che rispetto alla passata stagione ha perso solo una pedina fondamentale, Bonucci: «La Juventus è difficilmente migliorabile. L'anno scorso non è arrivata la ciliegina ma abbiamo vinto Coppa Italia e Serie A. E' un gruppo molto molto forte. Ciclo alla fine? Se ne era parlato anche dopo l'addio di Conte ma in sei anni abbiamo dimostrato di essere un modello vincente. Bentancur? E' sottovalutato dai più perché giovane, non ha un grande palmares, una grande campagna di stampa ma sta dimostrando di essere un talento e in questa stagione può trovare il suo spazio per farlo trovare un profilo alto».

MERCATO DA ACCORCIARE - L'idea di accorciare la finestra di mercato estiva sembra sempre raccogliere sempre più adesioni tra i grandi dirigenti del calcio italiano: «Ridurre il mercato? L'obiettivo può essere farlo chiudere quando inizia una delle leghe importanti. Tanti non si presentano agli allenamenti, c'è intolleranza da chi non gioca a restare con la propria casacca. Non è più il calcio delle bandiere, di chi resta decenni con una maglia ma si rischia di assistere a spettacoli che poco hanno a che fare col calcio. L'operazione Neymar? Mi sembrava fosse una clausola sproporzionata ma se fosse stata di 300 o di 350, il Paris Saint Germain l'avrebbe preso lo stesso. Fa parte del gioco, è un mercato in cui i valori anche di giocatori di qualità medie si sono alzati verso l'alto, proprio perché anche noi operatori non sappiamo quanto possa valore un giocatore finché qualcuno non lo cerca».

MILAN FAVORITO -  Marotta ha stilato anche il novero delle sue favorite per lo scudetto senza citare la Roma: «La Juventus è favoritissima per la vittoria dello scudetto, altrettanto il Milan per la campagna acquisti dispendiosa che ha fatto. Tra le favorite ci sono anche l'Inter, che ha trovato stabilità e il Napoli, per continuità e processo di crescita che sta dando risultati».

AFFARE KEITA -  A Villar Perosa non c'era il centrocampista francese Matuidi, ma non c'è nessun caso: «Abbiamo un accordo verbale col Psg, ha sostenuto le visite mediche, non ha avuto tempo di venire qui ma a breve sarà ufficiale il suo trasferimento. Alex Sandro? Vuole rimanere qui, abbiamo respinto al mittente le richieste. Non tratteniamo gli scontenti, non c'è nessun caso, ma ci sono ancora 15 giorni per gestire eventuali richieste di altre società». Marotta poi ha fotografato la situazione della trattativa per Keita: «E' un'opportunità che, per condizioni contrattuali ed età, tutte le società devono tentare di cogliere, nel rispetto del presidente Lotito e della Lazio. Emre Can e Rabiot sono giocatori il cui contratto scade nel 2018, come Keita, ma che giocano titolari nelle loro squadre senza alcun dramma. Noi abbiamo fatto un'offerta a Lotito che riteniamo congrua, lui è padrone di decidere le strategie in casa propria e noi ci siamo ritirati». 


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