Da Neymar a Pogba un solo mercato

Da Neymar a Pogba un solo mercato
Alfredo Pedullà
4 min

ROMA - Se in tasca avete le scatole cinesi e conoscete la combinazione, contattateci. Il mercato entra nel vivo in modo fragoroso. Neymar è un dolce (?) intrigo, il Barcellona è alla finestra con l’ansia di chi è pronto a raccontare nuovamente la storiella del figliol prodigo. Il Real va all’assalto di Pogba, con la ferrea convinzione di andare a dama. E il Manchester United blocca Milinkovic-Savic, la Lazio lo sa. L’Inter prepara l’ultimo assalto a Lukaku, stavolta quello vero, e sa che per Dzeko è questione di tempo. La Roma aspetta Higuain con rigorosa (e pericolosa) coerenza. Il Napoli piomba con fiducia su Pepé e non molla James. Il Milan studia l’enigma André Silva e resta concentrato su qualche superbo interprete degli ultimi trenta metri, Correa in testa. No, non abbiamo dimenticato la Juve, serve un ragionamento. Ci sono quesiti che viaggiano controtempo. Esempio: le trattative inglesi in entrata chiuderanno l’8 agosto e Paulo Dybala potrebbe essere l’attaccante del desiderio United, ma soltanto a patto che si incastrino gli altri tasselli (Lukaku in testa). Fin qui, tutto bene: un’emozionante storia di calciomercato. Ma adesso bisogna capire bene cosa deciderà di fare Paulo: vorrebbe restare, ma chiede garanzie, è legatissimo alla Juve e nello stesso tempo ha bisogno di capire quali sarebbe la sua collocazione tattica.

Sarri ha detto che potrebbe essere un “finto centravanti”: sì, ma come? La Juve ha sempre pensato di non svalutarlo, chiedeva 100 milioni, magari oggi si accontenterebbe di 80 e comunque viaggiamo sul filo di un equilibrio incredibile, con pochi precedenti. Se cedessi Dybala, potresti liberarti di Higuain soltanto se avessi la certezza di Icardi ( e qui torniamo alla fibrillazione della Roma). Queste bellissime storie molto collegate sono, da sempre, il sale e il pepe del calciomercato. Ma credeteci se vi diciamo che raramente abbiamo avuto incastri così complicati come nell’attuale sessione. Avremmo dovuto saperlo già lo scorso inverno quando i malumori (eufemismo colossale) tra Icardi e l’Inter erano le avvisaglie di una rottura insanabile. Ma poi gli incastri sono aumentati: quando Sarri chiamò Higuain a Londra lo scorso gennaio, in pochi avrebbero potuto immaginare che a luglio 2019 saremmo entrati nel balletto “fammi restare alla Juve”, “dipendesse da me non ci sarebbe problemi, decide il club”. Storia di un dialogo non troppo immaginario, mentre il mercato sfoglia le pagine più eccitanti di un romanzo giallo. E mica è detto che l’assassino sia il maggiordomo.


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