Dybala sotto scacco: deve risarcire 40 milioni?

La società che detiene l’immagine in esclusiva e che è stata tagliata unilateralmente dalla Joya, apre un arbitrato e diffida tutti
Argentina: Dybala (Juventus)© Juventus FC via Getty Images
Fabio M. Splendore
6 min

Attenzione al veleno sulla coda dell’asse Torino-Manchester, leggi Juventus-United. O Torino-Milano, se fosse l’Inter l’acquirente. Oggi Paulo Dybala torna e troverà più di una sorpresa. O forse una sola, scomoda questione con cui fare i conti, sapendo di averla inutilmente sotterrata nel fondo dei suoi pensieri. Che la Juve lo ha messo sul mercato lo sa, quella non è più una sorpresa. Jorge Antun, che non è il manager, ma l’uomo di fiducia della famiglia, amico del padre, è a Londra per parlare con lo United: l’accordo economico, quello sì, può provare a trovarlo, per le firme servirà una figura professionale riconosciuta.

Quello che invece piomberà addosso a Dybala oggi riguarda l’annosa questione dei diritti d’immagine, che nel 2016 aveva ceduto per dieci anni con un contratto unilateralmente rescisso nell’agosto 2017, senza poterlo fare (almeno così sostiene la controparte, che sembrerebbe sostenuta dalle carte contrattuali e da ragioni palusibili). Bene, ora la Star Image, la società maltese che è detentrice in esclusiva di questi diritti, glieli richiederà con gli interessi. Ballano 40 milioni. Una cifra dietro la quale (se non bastasse) c’è ancora di più: si sa il ruolo chiave che hanno i diritti d’immagine nei contratti dei grandi calciatori con i grandi club. E si sa che della gestione di questi diritti lo United faccia un utilizzo quasi esclusivo. Basta per capire come la cessione di Dybala possa mettersi in salita. A meno che lo United (o chi compra) non decida di intervenire e chiudere la questione.

Dybala, l'intrigo

Alla Camera di Commercio Internazionale (ICC) con sede a Parigi (luogo naturale di questi contenziosi) stanno arrivando - pare oggi stesso - le carte dell’arbitrato che rappresenta la madre delle cause (due) calate su Paulo Dybala da quando, nell’agosto 2017, ha deciso di lasciare, anche in quel caso unilateralmente, il suo manager Pierpaolo Triulzi, l’uomo che aveva costruito l’operazione del trasferimento dal Palermo alla Juventus, e la crescita in termini economici e di posizione dell’argentino in casa bianconera, culminata, proprio nell’estate dell’improvviso strappo tra calciatore e manager, con la consegna della maglia numero 10 di Del Piero. Se anche l’arbitrato penalizzasse
Dybala, verrebbe il forte dubbio che il giocatore non sia stato consigliato benissimo in tutta quella vicenda. Ma bisognerà prima passare per l’esito dell’arbitrato e capire.

Il Tas già ha condannato Dybala a risarcire il suo vecchio manager a febbraio scorso, una prima causa milionaria persa con la corresponsione delle commissioni sugli anni di contratto con la Juventus. Con la Star Image la questione è molto più corposa e, dentro quei 40 milioni, ci sono i diritti congelati se non si vuole aggiungere danno a danno. Già la Puma, mollata per Adidas due anni fa “strappando” il contratto con la società maltese che non si sarebbe potuto interrompere unilateralmente, si è rivalsa. A cascata potrebbe farlo la stessa Adidas, una volta appurato di aver sottoscritto un impegno con un calciatore che a quanto risulterebbe non poteva fi rmare gestendo i suoi diritti, avendoli vincolati. Il contratto decennale con la Puma (una delle grandi aziende con cui la Star Image aveva contrattualizzato l’argentino) avrebbe fruttato tra i 60 e i 90 milioni.

Dybala e i diritti d'immagine: e adesso?

Un intrigo che può avere ricadute forti sul grande affare del momento. La Star Image ha fatto arrivare diffide per mettere tutti i protagonisti della vicenda al corrente dell’arbitrato, che potrebbe avere tempi estendibili fino alla metà del prossimo anno. Insomma, sull’affare di calciomercato più caldo dell’estate sta arrivando il vento forte di questa vicenda da tribunali, che può ingarbugliarlo parecchio. Al di là degli accordi tra Juve e United ci sono questi 40 milioni in più che ballano. E l’immagine di un campione che il campione non può gestire. E un grande club internazionale che su quei diritti “lavora” tanto (lo United tra l’altro è un club Adidas). Insomma, un bell’intrigo in cui Dybala si è infilato. Serve il miglior dribbling per provare a uscirne. O serve che lo United assuma un ruolo chiave in questa vicenda. Perché se qualcuno non decide di affrontare e risolvere la questione diritti con la società maltese, le acque dello scambio Dybala-Lukaku possono intorbidarsi. Al di là di tutti gli altri termini dell’intesa. E chiunque voglia Dybala (la stessa Inter) con questa vicenda dovrà fare i conti.


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