Bölöni racconta Ronaldo: "Il più forte di sempre"

Il tecnico dello Sporting Lisbona ai tempi dell'esordio del portoghese prosegue: "Il suo più grande difetto era quello di essere troppo egoista in campo"
Bölöni racconta Ronaldo: "Il più forte di sempre"© EPA
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ROMA - Quasi vent'anni fa, un giovane di Madeira ha fatto il suo esordio con la maglia dello Sporting Lisbona. Sulla panchina dei lusitani era seduto Laszlo Bölöni che racconta i primi passi da professionista di Cristiano Ronaldo. L'esordio in prima squadra è durante una gara contro l'Inter, valevole per il terzo turno preliminare della Champions League 2002-2003: "Le persone che lo conoscono e lo seguono da tempo - le parole dell'allora allenatore dello Sporting ai microfoni di Radio Punto Nuovo - mi dicono che per lui sia stata una grossa soddisfazione. Quando lo vidi in allenamento mi sembrava pronto. Anche se era un ragazzino, aveva già delle ottime qualità. Capì subito che aveva le carte in regola per diventare uno dei migliori al mondo. E’ sempre stato un ottimo giocatore, già completo a quell’età. Da subito è stato un grande lavoratore, uno che dava il massimo in allenamento durante la settimana. Ha sempre dimostrato grande voglia e felicità nel lavorare duro e ha sempre avuto grandi qualità individuali, ma a volte era troppo egoista. Puntava sempre sul proprio dribbling, anche troppo, e a volte finiva con il giocare solo per sé stesso e per il pubblico. Gli spiegai che in campo poteva essere libero, ma senza strafare o non collaborare con i compagni. Il gioco di squadra è alla base di questo sport. Quasi subito, già durante gli allenamenti venivano fuori la sua predisposizione al lavoro e le sue grandi capacità".

Bölöni non ha dubbi, CR7 è il più forte di sempre

Nella trasmissione di Umberto Chiariello, Bölöni non ha dubbi sulle qualità di Cristiano Ronaldo: "Per me è sempre stato tra i migliori il mondo, ma è chiaro che ognuno dirà la propria. L'allenatore di Pelé dirà che è stato meglio Pelé, quello di Maradona dirà che è stato meglio Maradona, e così via. L'importante è che tutti continuiamo a goderci questi grandi talenti della storia del calcio".


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