Juventus, Sarri sul Var: "Non mi piace, ma lo accetto. All'estero è diverso..."

Il tecnico bianconero: "Era nato per eliminare errori macroscopici, invece interviene 3-4 volte a partita. Due chiamate per panchina? Non mi basterebbero, verrei espulso. E non ho ancora capito i falli di mano". Poi sul derby: "Vale più per il Toro"
Juventus, Sarri sul Var: "Non mi piace, ma lo accetto. All'estero è diverso..."© Juventus FC via Getty Images
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TORINO - Il derby con il Torino, prima dell'impegno in Champions League con la Lokomotiv Mosca e dopo le polemiche del turno infrasettinanale. Maurizio Sarri ha parlato alla vigilia della sfida della Juventus coi granata, vuole continuare a mantenere la testa della classifica: "Un derby non è mai una partita completamente normale. Vale più per il Torino che per la Juventus, ma anche per noi non è una partita come le altre. Ora le partite per noi sono importanti, questa ha un significato per i punti in palio, ma ha anche un significato diverso. Il derby è sempre speciale, spero che questo ci aiuti a non subire cali mentali. È un match che fa storia a sé a prescinedere dai momenti,. Mi aspetto un Torino con grandi motivazioni. Sia per l'ultimo risultato negativo, sia perché il derby per loro può dare una carica emotiva importante. Mi aspetto un Toro da battaglia". Una risposta sulle condizioni di Pjanic: "Se ci sarà? Non lo so. Ieri si è allenato a parte, ora è in corso la riunione tra preparatore e medici, quindi non so se si allenerà o no, quindi non so se giocherà o meno". Con Ronaldo e Dybala insieme Sarri meglio utilizzare il trequartista: "Cristiano è un attaccante che privilegia partire da centro sinistra, ma non proprio da attaccante esterno. Dybala da centro destra, ma non come attaccante esterno. Quindi abbiamo sempre in campo almeno un attaccante non adatto al tridente puro. Quando ci sono loro due la soluzione ideale mi sembra il 4-3-1-2". 

Il significato del derby 

"Con il Napoli siamo venuti a Torino per due o tre anni consecutivi a maggio, quindi pressapoco nei giorni della tragedia di Superga e mi sembrava doveroso andare a rendere omaggio a un mito dello sport", continua il tecnico sulle precedenti volte a Superga. "L'abbiamo fatto e molto volentieri. Lo ritenevo obbligatorio, perché la leggenda del Grande Torino è uno dei grandi miti dello sport italiano. Non sono mai andato da allenatore della Juve, ma a maggio sicuramente lo farò, perché come ho detto prima mi sembra doveroso. È uno di quei miti che vanno oltre l'appartenenza". Per Sarri sarà il primo derby: "A Londra sono sentiti diversamente, ci sono tanti derby, io cerco di viverlo nella maniera più normale possibile. So che non è una partita normale, ma fino a un minuto prima della partita devo cercare si essere più tranquillo e sereno possibile. L'obiettivo è rimanere sui binari giusti, mantenere la partita sulle caratteristiche più adatte a noi. A volte si può fare, altre volte è difficile. Nell'ultima partita c'era un aspetto caratteriale positivo e uno tattico un po' più confusionario. Vediamo domani cosa verrà fuori". 

Le polemiche arbitrali

Un commento sul Var dopo le recenti polemiche: "Non è qualcosa su cui ho posto il mio pensiero fortemente. Mi piace di più quando gli arbitri in campo arbitrano. Questa però è un'opinione strettamente personale, in questo momento le regole sono queste, anche se non tutte a mio modo di vedere sono condivisibili, come per esempio il nuovo regolamento sui falli di mano su cui, nonostante legga e mi informi, non ci capisco niente. Anche nella vita di tutti i giorni ci sono regole per me assurde, ma non è che posso farmi arrestare. Se mi chiedete se a me piace, vi dico di no, anche perché il VAR era nato per ovviare errori macroscopici e se viene chiamato tre o quattro volte a partita mi sembra impossibile ci siano così tanti errori macroscopici. All'estero viene usato diversamente. Se sono favorevole a un paio di chiamate per panchina del Var? No, a me un paio non basterebbero, sarei a rischio espulsione perché ne chiederei 7-8 a partita (ride, ndr). No, come ho detto a me piace quando l'arbitro arbitra, non quando parla all'auricolare". Su Higuain e Ramsey: "Gonzalo è un grandissimo giocatore. Ha passato un anno difficile, questa estate l'ho visto con un livello di motivazione non comune. Certi discorsi che avevo sentito a Londra da parte sua e che mi erano piaciuti poco erano completamente ribaltati, segnale che nella sua mente c'era qualcosa di diverso. E quando Higuain ha forti motivazioni è chiaro che è un giocatore importantissimo. Come ho visto Ramsey? Se considero il tempo che ha speso allenandosi con noi negli ultimi 20 giorni, l'ho visto bene. Quanto possa durare in partita, al momento, non lo so. Ma per come si era allenato ho visto una prestazione di buon livello". Sul possibile sostituto di Alex Sandro: "Dipende dalla partita. In allenamento stiamo provando a sinistra più De Sciglio di Danilo, ma dipende un po' da che partita ci aspettiamo".

Complimenti a Mazzarri

Stima totale per Walter Mazzarri: "Non siamo vicinissimi, perché da casa mia a casa sua ci sono un paio d'ore di macchina. Ci siamo incrociati poco in questi anni, ma è un allenatore a cui portare grande rispetto. A Napoli ha fatto benissimo, a Torino la stessa cosa, perché non ci si può far condizionare dalle ultime due partite. Il ciclo che sta facendo in granata è importante. Ho una grande considerazione di lui e penso ce l'abbia anche la maggior parte dei tifosi del Torino". La Juve è andata in difficoltà contro Genoa e Lecce: "Fisicamente a Lecce abbiamo fatto 4 chilometri in più degli avversari e con il Genoa 6. Mi sto facendo le domande, se avessi avuto le risposte avrei già risolto il problema, vediamo se le trovo nei prossimi giorni".


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