Sarri: "Voglio vincere trofei con la Juve"

Le parole del tecnico bianconero: "Per Khedira è presto per ipotizzare i giorni di recupero. Emre Can ha avuto difficoltà ad adattarsi in questo modo di giocare. Douglas Costa è importante, può fare la differenza"
Sarri: "Voglio vincere trofei con la Juve"© Juventus FC via Getty Images
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TORINO - Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida della Juventus contro la Fiorentina: "Il tifoso juventino si conquista con i risultati. Erano giustamente arrabbiati perchè abbiamo fatto una brutta prestazione e questo lo comprendo perchè in questo club perdere una partita giocandola male è pesante." Ancora sulle polemiche post Napoli: "Io ne so abbastanza poco su questo argomento. Mi sembra che sia strano strumentalizzare una frase di una banalità come quella che ho detto. Dopo tre anni è normale rimanere affezionato a quei ragazzi, che facendo bene ti hanno permesso di arrivare al Chelsea e poi al top dei club italiani come la Juve. È chiaro che uno ci rimane affezionato dopo il lavoro fatto e la gratitudine da cui è partita la scalata." Sulla mancanza di fame dell'undici bianconero che ha subito 16 gol in situazioni di vantaggio: "Può essere un segnale in questo senso. Nell'ultimo periodo questa problematica sembrava superata, perché abbiamo sempre continuato a giocare. Ma qualcosa da migliorare ci può essere sempre. Si può alzare il livello di concentrazione e di reazione."

La Fiorentina di Iachini ed il recupero di Khedira

Rispetto all'anno scorso sono aumentati i gol subiti e diminuiti i punti di vantaggio: "Non sono preoccupato. Le statistiche danno sempre conferme a quello che vedi. Il nostro percorso è buono, possiamo avere fatto meno in campionato ma meglio in Champions e in Coppa Italia. Poi che tutti abbiamo la sensazione di poter fare ancora meglio non c'è dubbio, ma non abbiamo dati preoccupanti. Abbiamo solo partite preoccupanti, e non so se sia un caso che entrambe siano arrivate a fine ciclo, fine Dicembre e fine Gennaio. Per ora monitoriamo." Sulla nuova Fiorentina di Iachini: "Giocano bassi in difesa, concedono pochi spazi. E hanno calciatori con gamba per ripartire. Penso che la chiave sia giocare in velocità, a livello tattico servirà anche pazienza. E dovremo stare attenti a limitare i rischi di ripartenze." Sul recupero di Khedira: "Sta procedendo con la riatletizzazione. Sono tempi difficilmente valutabili, è presto per ipotizzare i giorni di recupero." Come vorrebbe essere ricordato alla Juventus: "Mi piacerebbe vincere qualcosa anche se non è facile perché è una società abituata ai successi."

Le difficoltà del tridente e il record di Buffon

Sul tridente: "Le partite di Supercoppa e di Napoli non fanno tatticamente testo. Non puoi prendere come punto di riferimento sfide dove sei arrivato senza energie mentali e nervose, dove la prestazione fisica decade perché le reazioni sono più attardate. La mente è poco brillante, e tutto va diversamente da come vorresti vederlo. Sono partite da considerare solo per chiedersi perché arriviamo scarichi. Noi con la Roma abbiamo fatto la prestazione migliore in stagione, mentre 4 giorni dopo abbiamo giocato molto peggio. La stanchezza non può essere l'alibi: questo dimostra che la testa è fondamentale. Se partiamo da una condizione mentale scarica, gli altri aspetti sono poco considerabili." Sulla disponibilità di Pjanic per la gara con la Fiorentina: "Aveva solo una grossa contusione, ne ha approfittato per curare un piccolo problemino che aveva. Ma in questi giorni si allena con noi." Sarà la partita del record di Buffon?: "Non lo so, ma so che sicuramente da qui alla fine del campionato giocherà sicuramente. Per ora giochiamo una volta a settimana, quindi non serve girare molto." Qual è il centrocampo titolare: "Dipende dalle situazioni. Matuidi è un giocatore molto importante, mentre Rabiot è in crescita. In alcune partite uno è davanti all'altro, in altri casi il contrario."

Su Emre Can e Douglas Costa

Sarri si è soffermato anche sulla cessione del centrocampista di origine turca: "Ci sono delle situazioni che sono normali. Io sono arrivato con un gruppo di 27 giocatori e non ho chiesto nient’altro. Se tra essi c’è qualcuno che ha un suo percorso è normale, sono conseguenze naturali. Se ha avuto difficoltà ad adattarsi in questo modo di giocare, non va ad inficiare sulle sue qualità. È qualcosa che accade in tutti i gruppi." Su Douglas Costa: "È importante, può fare la differenza. Vogliamo protarlo al top della condizione fisica, perché può spostare l’equilibrio delle partite. Stiamo cercando di farlo salire a livello di condizione e la sua opzione è da tenere sempre in considerazione."


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