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Trentacinque gol in campionato, la Juventus, non li subiva dai tempi di Gigi Delneri. Era il primo passo dell'era Andrea Agnelli, già Beppe Marotta e Fabio Paratici al timone, qualche errore e un po' di sfortuna, il risultato fu un settimo posto. Poi solo scudetti. Con una costante, tra Antonio Conte e Max Allegri: la miglior difesa del campionato. Cosa che oggi la Juve di Maurizio Sarri non è più. Lo è stata, lo era ancora prima dell'ultimo passaggio a vuoto, quello con il Sassuolo. È vero, non ci si può fermare al dato: in questa serie A si segna molto di più, non a caso chi ha subito meno reti (l’Inter) è comunque ferma a quota 34. Ed è anche vero che in queste 35 reti ce ne sono ben 7 subite da calcio di rigore (su dieci assegnati). Numeri che evidenziano l'eccezionalità della situazione. Ma è altrettanto vero che l'attuale situazione preoccupa e non poco, come difesa e come fase difensiva in senso più ampio.
Juve, l'analisi di tutti i problemi di Sarri
Perché sempre smontando queste 35 reti incassate, ce ne sono 11 nelle ultime cinque partite, ben 9 nelle ultime tre. Ed è proprio l'ultimo mini-ciclo ad aver evidenziato tutti i problemi di questa Juve. Avanti 2-0 a San Siro poi crollata 4-2 contro il Milan. Ferma a guardare l'Atalanta controllare il campo e la partita allo Stadium, per una partita acciuffata per i capelli grazie ai due rigori trasformati da Cristiano Ronaldo per il 2-2 finale. Infine in balia del Sassuolo per gran parte della partita, avanti 2-0 poi sotto 2-3 e infine pareggiata 3-3 anche grazie agli interventi di un super Wojciech Szczesny, migliore della Juve nonostante tre gol subiti. Tre partite contro le tre squadre più in forma del campionato, ma che hanno proposto una formazione troppo facile da attaccare e punire, forse in ritardo di condizione, forse con le batterie scariche a livello mentale, forse di nuovo poco convinta di quello che chiede (pretende) lo stesso Sarri. [...]
La delicata situazione in difesa della Juve di Sarri
La certezza si chiama Matthjis de Ligt che pure ha una spalla ballerina che rappresenta una variabile impazzita. Pure Leonardo Bonucci ha dato segnali di grande difficoltà nell'ultimo periodo dopo aver tirato la carretta per tutta una stagione intera. Mentre Giorgio Chiellini è uscito malconcio dalla prima prova generale col Sassuolo, durata 45 minuti più recupero, con il capitano di nuovo costretto a stringere i denti per un polpaccio di seta. In tutto questo Daniele Rugani non dà garanzie e Merih Demiral appena rientrato in gruppo non può fare miracoli dopo sei mesi di stop.