Juve, Paratici: "Sarri? Valutazioni frutto di una stagione, non di una gara"

Il cfo bianconero spiega il cambio in panchina: "Pirlo? E' un predestinato anche da allenatore"
Juve, Paratici: "Sarri? Valutazioni frutto di una stagione, non di una gara"© LAPRESSE
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TORINO - Nel giorno del cambio di allenatore nella Juventus, Fabio Paratici spiega i motivi che hanno portato alla sostituzione di Maurizio Sarri con Andrea Pirlo:  "La decisione di puntare su Pirlo è naturale, juventina oserei dire - le parole del chief football officer bianconero a Sky - è un ragazzo che è stato da noi, ha giocato con noi, è sempre stato in contatto con noi e col nostro ambiente. E' una decisione molto naturale e pensiamo che possa essere un predestinato: lo e' stato da calciatore e pensiamo con convinzione che possa esserlo da allenatore".

Paratici: "Decisione non frutto di una partita"

"Le nostre valutazioni le avevamo fatte fra di noi - spiega a proposito dell'addio a Maurizio Sarri - non è una partita che decide il destino di una persona, le nostre valutazioni sono state fatte a fronte di una stagione, che è stata lunghissima, difficilissima e complicatissima in tutti i sensi - precisa Paratici - non è l'Europa il termometro, ma sono considerazioni che riguardano tutta la stagione, è tutto un insieme di cose che vanno al di là di un mero risultato sportivo". Paratici ammette che "siamo in un territorio inesplorato, nessuno ha vinto 9 scudetti di fila, nessuno ha avuto un ciclo così lungo di vittorie e cambiamenti".

Paratici e l'ipotesi Roma

Paratici smentisce le voci di un suo possibile addio alla Juve: "Detto che difendere me stesso mi sembra un po' difficile, ma, visto che l'ha fatto pubblicamente il presidente, credo a mezzanotte, mi sembrava difficile ribaltare il suo pensiero alle 2 del pomeriggio, mi sembra alquanto divertente". Nessuna possibilità di andare alla Roma: "Al di là del fatto che bisogna rispettare tutti i club e la Roma è un club molto importante, sono qui da 10 anni, sto molto bene e ho un rapporto che va al di là del rapporto professionale con le persone che lavorano insieme a me e per cui lavoro io. Da Andrea Agnelli fino all’ultima persona che è qui".


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