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L’indagine di Perugia sull’esame farsa di Luis Suarez va avanti e si arricchisce di nuovi colpi di scena. Sabato l’attaccante uruguaiano aveva ammesso di aver saputo in anticipo i contenuti della prova che gli avrebbe garantito la cittadinanza italiana, ora gli inquirenti - come ha appreso l’Ansa - intendono delineare i ruoli legati alle singole imputazioni e nel mirino sarebbero finite alcune figure legate alla Juventus.
Juve, chi è finito nel mirino
Le ipotesi d'accusa delineate nell'indagine rimangono al momento immutate. Come per il dirigente dell'area sportiva Fabio Paratici e per l'avvocato Luigi Chiappero indagati per avere reso false informazioni al pubblico ministero. Ma anche per l'altro legale Maria Turco indicata dall'accusa come "legale incaricata dalla Juventus" per l'allestimento dell'esame di Suarez accusata di concorso in falso ideologico. Al momento non sarebbero previsti altri atti istruttori.
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“Suarez-Juve, accordo preliminare”
Elementi ritenuti interessanti sono invece scaturiti dalla deposizione raccolta in videoconferenza dalla procura di Perugia dello stesso Suarez. Il quale avrebbe confermato di essere stato a conoscenza dei contenuti della prova d'esame prima di sostenerla. Secondo quanto riportano Nazione e Corriere dell'Umbria, dalla deposizione sarebbe emerso che tra il manager di Suarez e la Juventus sarebbe stato concluso tra il 28 e il 29 agosto un preliminare di accordo. Intesa scemata repentinamente - sempre in base alla ricostruzione di stampa - tra il 14 e il 15 settembre (poche ore prima dell'esame) quando il manager sarebbe stato informato da Paratici del cambio di rotta.